Continuano i disagi delle polveri e delle puzze a Prisciano e, in generale, nella zona Est della città. C’era molta curiosità di vedere cosa sarebbe successo nel mese di settembre con la ripresa delle normali attività di produzione di Arvedi Ast dopo la fermata estiva e, come purtroppo ipotizzato, le cose non sono cambiate di molto, nonostante l’interessamento costante dell’amministrazione comunale e gli incontri tecnici promossi con tutti i soggetti coinvolti.
La sera dell’11 settembre si sono registrate varie fumate dai camini in zona Prisciano (che in realtà non sono mai terminate), mentre nella giornata di ieri, 12 settembre, in seguito a numerose segnalazioni su puzza di plastica bruciata arrivate dalla zona Est della città, i funzionari dell’Arpa si sono portati sul posto per verificare quanto stesse accadendo e di che tipo di puzze si trattasse e cosa fosse presente effettivamente nell’aria della città. Ricordiamo che neanche il problema delle vibrazioni sembra essere arrivato a una soluzione, così come rilanciato dal vicesindaco Riccardo Corridore.
Polveri e puzze Arvedi Ast a Prisciano, la Regione?
Del capannone che Arvedi Ast Tapojarvi avrebbero dovuto costruire per mitigare l’effetto delle polveri non sembra esserci neanche l’ombra della posa del primo mattone e l’azienda tende a sminuire. Secondo quanto appreso da TO, l’unico intervento messo in atto da Arvedi Ast, al momento, sarebbe quello di una campagna informativa e di sensibilizzazione anche tra il personale addetto, misura utile, ma certamente non risolutiva o mitigatrice del problema. Arpa e Usl, nei vari tavoli di confronto, hanno chiesto la possibilità di installare misuratori e centraline, ma ci vorrebbe l’intervento della Regione che, al momento, non sembra interessarsi al caso, ma nei prossimi giorni i massimi vertici verranno contattati per avviare un confronto più ampio e condiviso.
© Riproduzione riservata