E’ stato grazie alla perspicacia di un’agente di polizia penitenziaria in servizio presso il reparto colloqui del carcere di Maiano se una sostanza stupefacente, non ancora identificate con certezza, non è arrivata ad un detenuto. Si tratta di un nordafricano che aveva ricevuto la visita di alcuni familiari i quali, in modo apparentemente innocuo, gli avevano portato un paio di pantaloni.
L’agente ha deciso di ispezionarli minuziosamente e, facendo fuoriuscire l’elastico dalla sua sede naturale, si è subito accorta del rilascio di una polverina giallastra. Risultata positiva al narcotest, la sostanza è ora in laboratorio per gli esami che dovranno accertarne la composizione e il principio attivo.
Da una prima analisi sembrerebbe che l’elastico sia stato impregnato della sostanza. Le nuove tecniche di occultamento in combinazione con la mancanza di unità cinofile rendono arduo il compito dei poliziotti. Per questo anche l’Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma di Polizia Penitenziaria) ha voluto esprimere parole di elogio nei confronti degli agenti addetti al reparto colloqui, in particolare della donna protagonista dell’episodio.