Dopo le critiche di Bori, la replica dell'avvocato Nicastro: "Nessuna gestione opaca di Arpal". Ecco i dati sulle attività
Nessuna gestione opaca dell’Arpal: il direttore dell’agenzia regionale per le politiche attive del lavoro, l’avvocato Paola Nicastro, replica alle accuse del consigliere regionale del Pd Tommaso Bori. Ed è pronta anche ad azioni legali in merito.
“Arpal – ricorda la direttrice Nicastro – ha dovuto lavorare sodo per colmare tutte le mancanze e inadempienze del passato, ma oggi funziona bene e in modo trasparente. Ecco i dati e le evidenze. Questi mostrano risultati mai raggiunti prima, che dovrebbero rendere orgogliosi tutti gli umbri, al di là dell’appartenenza politica”.
Con riferimento alle illazioni del Consigliere regionale Bori, ferma restando ogni riserva di azione nelle sedi competenti in merito al contenuto diffamatorio delle stesse relativo alla presunta “gestione opaca della direttrice”, l’Arpal ha pubblicato sul proprio sito web una dettagliata nota. Tra i principali contenuti della nota, vi sono informazioni ed evidenze che mostrano come l’Agenzia abbia dovuto in un solo anno colmare gravi mancanze e inadempienze, ma oggi funzioni bene e in modo trasparente, al punto di avere recuperato i ritardi sui fondi europei e posizionarsi tra le prime regioni italiane nell’attuazione del Programma GOL, e tra le prime regioni al mondo nell’adozione di innovazioni sulle politiche attive, in partnership con l’OCSE”.
“Circa i presunti ritardi adombrati dal Consigliere Bori nella certificazione della spesa delle risorse di Fondo Sociale della Programmazione 2014-2020, – prosegue l’avvocato Nicastro – sono in realtà stati assunti impegni pari ad oltre il 90% delle risorse assegnate ad Arpal con una percentuale di spesa pari all’80% delle stesse, nonostante gli enormi ritardi accumulati dal 2014. Dalla fine di luglio 2022 ad oggi sono state controllate e quindi liquidate spese pari ad oltre 5 milioni di euro ed entro la fine del 2022 si arriverà a superare i 10 milioni di euro.
Nessun ritardo quindi per quanto riguarda l’utilizzo dei Fondi da parte di Arpal oggi, anzi un efficace e tempestivo intervento che ha scongiurato il rischio di perdita di risorse della Programmazione 2014-2020, causato da ritardi pregressi.
Per quanto riguarda la Programmazione europea 2021-2027, l’Agenzia ha già fornito agli Uffici della Regione tutti gli elementi per la redazione del Programma regionale. Solo una volta approvato il Programma regionale da parte della Commissione europea e a seguito della designazione, da parte della Regione, di Arpal quale Organismo Intermedio sarà possibile attuare gli interventi, comunque già tutti individuati e indicati nei documenti di Programmazione”.
Chiarimenti anche sul tema del Sistema informativo: “da una prima ricostruzione risulta che la Regione Umbria prima e Arpal dopo hanno speso negli anni passati un importo pari a oltre 6 milioni di euro per la ipotetica costruzione di un proprio sistema informativo del lavoro che si è sostanziata nei fatti in una continua Assistenza tecnica per l’utilizzo di altro sistema regionale. A ben vedere se di “riuso” parliamo questo avrebbe dovuto essere a titolo gratuito per le Amministrazioni riusanti. Ad ogni modo, le verifiche condotte sul sistema hanno confermato carenze, lacune e malfunzionamenti nonostante gli ingenti importi stanziati dalla Regione e, di fatto ad oggi l’Agenzia non dispone di un sistema adeguato per il lavoro. Si è reso quindi necessario procedere all’implementazione di un Sistema Lavoro che sarà di proprietà dell’Agenzia e potrà essere utilizzato autonomamente dagli operatori per tutte le funzionalità necessarie senza dover ricorrere a continua e onerosa assistenza tecnica da parte di terzi.
Preme evidenziare che, diversamente dai precedenti affidamenti, Arpal oggi ha proceduto nell’ambito e con le modalità previste dalla legge n.208 del 2015 che impone alle Amministrazioni pubbliche di procedere agli approvvigionamenti informatici esclusivamente attraverso CONSIP.
Tra le principali attività realizzate nel corso del mandato spiccano molteplici adempimenti obbligatori per legge, ma mai realizzati dall’Agenzia prima della mia nomina. Dal regolamento per l’accesso agli atti e l’accesso civico a quello per la protezione dei dati personali previsto dal GDPR, al programma degli acquisti di servizi e forniture dell’Agenzia, previsto dal codice dei contratti pubblici sin dal 2016 e mai adottato dall’Arpal. Tra gli interventi più evidenti, che vanno a colmare inadempimenti pregressi che avrebbero dovuto esser stati da tempo notati dal consigliere Bori per il loro carattere macroscopico, si segnala l’assunzione di personale ai sensi della legge 68/99. Paradossalmente infatti l’Agenzia, che per finalità istituzionale si occupa del collocamento obbligatorio, al mio arrivo, presentava una “scopertura” di 8 unità di personale, alla quale è stato prontamente posto rimedio.
Arpal ha inoltre integralmente recuperato i gravi ritardi accumulati fin dal 2019 nell’attuazione del Piano di Potenziamento dei Centri Pubblici per l’Impiego. A novembre 2021 sono state effettuate le stabilizzazioni del personale a tempo determinato e nel corso del 2022 sono state avviate le selezioni per 92 nuove figure professionali. I primi profili sono già stati assunti e tutte le procedure per le assunzioni del nuovo personale verranno completate entro la fine del 2022.
Stupisce che il Consigliere Bori non si curi – conclude la direttrice – dei successi ottenuti dall’Agenzia nel suo ambito di intervento centrale, e cioè le politiche attive del lavoro, che hanno un impatto diretto sui cittadini e le imprese. Nella corposa e dettagliata lista di attività da noi avviate , spiccano i risultati ottenuti all’interno del Programma GOL nell’ambito delle riforme previste dal PNRR per le politiche attive. Qui il grande e dedicato lavoro svolto da tutto il personale dell’Agenzia, nonostante le mancanze del sistema informativo pregresso di cui si è detto, ha portato l’Umbria a raggiungere e superare tutti i target del programma con largo anticipo rispetto alla scadenza prevista (fine 2022), posizionandosi come terza regione italiana quanto alla performance. Sul versante delle innovazioni per fornire politiche attive migliori, va segnalata infine la collaborazione internazionale con l’OCSE per la realizzazione dell’analisi della domanda di competenze attraverso l’utilizzo dei big data e dell’intelligenza artificiale. L’Umbria è la prima Regione in Europa e la terza nel mondo ad avere avviato con l’OCSE questa sperimentazione”.