POCA SICUREZZA NEI CANTIERI DI SPOLETO. DOVE SONO CASCHI E IMBRACATURE? (Guarda le foto-denuncia) - Tuttoggi.info

POCA SICUREZZA NEI CANTIERI DI SPOLETO. DOVE SONO CASCHI E IMBRACATURE? (Guarda le foto-denuncia)

Redazione

POCA SICUREZZA NEI CANTIERI DI SPOLETO. DOVE SONO CASCHI E IMBRACATURE? (Guarda le foto-denuncia)

Ven, 08/02/2008 - 12:44

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Decine di milioni di euro in campo in tutta l'Umbria ed anche a Spoleto per la ricostruzione post terremoto del1997. Finanziamenti che hanno permesso di ridare un nuovo volto anche alla città del festival, che a dieci anni dal sisma comincia a vedere i principali palazzi – pubblici e privati – finalmente senza più impalcaturea coprirli. Interventi che hanno portato non solo gli edifici a nuova luce, ma anche lavoro a Spoleto, grazie alle decine di cantieri aperti.Impalcature che continuano tuttora a far parte integrante del paesaggio del centro storico. Impossibileinfatti fare una fotografia panoramica senza immortalare almeno un paio di gru che operano febbrilmente in città. E per un cantiere che si chiude, un altro nuovo se ne apre, non solo per i lavori agli edifici del centro, ma anche per realizzare nuovi palazzi in periferia o la famosa “mobilità alternativa” che dovrebbe cambiare il volto di Spoleto.

Interventi, questi, che permettono di lavorare a molti spoletini, ma che portano in città anche numerose aziende da fuori, muovendo in minima parte anche l'economia cittadina.Ma i lavoratori rispettano le misure di sicurezza previste dalla legge? Anche se a Spoleto non si sente spesso parlare di infortuni mortali sul lavoro (che nella vicina Campello sul Clitunno fecero ben cinque morti in due diversi incidenti in pochi giorni), difficile è capire quanti di quelli più lievi si verifichino, vista la purtroppo sempre presente piaga del lavoro nero – sulla quale comunque pressanti sono i controlli. Quello che è certo è che l'edilizia è uno dei settori in cui i lavoratori sono più a rischio. Colpa anche delle misuredi sicurezza non sempre adottate dagli stessi operai. Ed a Spoleto la situazione sembra essere più o meno questa.

Facendo un giro per i cantieri del centro cittadino, sia pubblici che privati, è raro infatti vedere lavoratori indossare il previsto caschetto. Ancora più raro vedere operai al lavoro magari a diversi metri dal suolo avere con sé le imbracature di sicurezza. Solo qualche eccezione tra le impalcature dei principali cantieri.Una situazione denunciata pubblicamente più di una volta in consiglio comunale, la cui aula dà proprio su alcuni cantieri cittadini dove il fenomeno sembra essere diffuso. Situazione che non sfugge nemmeno alle organizzazioni sindacali di categoria, come la Fillea – Cgil. “In effetti non c'è l'abitudine a tutelarsi – commenta il responsabile locale Gianluca Menichini – mentre ci sono accortezze che possono salvare la vita”. “Le misure di sicurezza vengono a volte messe da parte – prosegue il referente della Fillea – un po'per abitudine, un po' perché i lavoratori spesso vengono dal sud o da altri paesi dove c'è una vera e propria cultura del lavoro nero. Ma la colpa è anche delle imprese che non forniscono ai lavoratori gli accessori necessari, ad esempio le scarpe antinfortunistiche”.Secondo il sindacalista, dunque, per gli operai non è facile prendere delle abitudini quando nemmeno il loro datore di lavoro le fa proprie. “Tornando alle scarpe antinfortunistica – dice poi Menichini – spesso i lavoratori sono costretti a comprarsele da soli, perché i titolari delle aziende non gliele danno”.

“Ma anche sulle impalcature ci sarebbe da discutere – puntualizza il responsabile della Fillea – e nelle frazioni ed in periferia la situazione è ancora peggio che nel centro storico. Le aziende – denuncia Menichini – usano la scusa che sistemare le impalcature costa troppo. Fortunatamente con il Durc – conclude – abbiamo avuto risultati ottimi, ma ci sono situazioni che gridano vendetta”.

Sara Fratepietro

Tratto da “Il Giornale dell'Umbria” – edizione di venerdì 8 febbraio 2008


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