La comunicazione in Aula della presidente Tesei: in questi progetti c'è l'Umbria del futuro | Paparelli: mancano politiche industriali e di inclusione
L’Umbria attende di capire quali dei suoi 45 progetti riceveranno effettivamente il finanziamento europeo attraverso il Recovery Fund. Una partita che passa attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che il Governo italiano invierà entro il 30 aprile alla Commissione europea. Ma questo è solo il primo atto. Perché dopo il vaglio di Bruxelles (ci vorranno almeno due mesi) si avvierà la fase attuativa per declinare sul territorio le sei azioni. Con l’attuazione finale che vedrà in campo Regioni ed Enti locali.
Al momento i Piani predisposti dall’Umbria come dalle altre Regioni sono una sorta di desiderata.
Pnrr, nel dettaglio
i progetti della proposta umbra
Tesei: una progettualità anche oltre il Recovery Plan
Un documento, la proposta umbra per il Pnrr, di cui però la presidente Tesei rivendica l’utilità. Non solo per quanto si riuscirà a tradurre concretamente con i finanziamenti del Recovery Fund. Ma perché, ha detto in Consiglio, il Piano rappresenta “un’idea integrata di intervento di rilancio dell’Umbria“, attraverso “un documento organico e condiviso“. Progetti pronti da inserire tra le linee guida del Governo avuto il via libera al Pnrr nazionale. Ma anche una progettualità da metter in campo rispetto alla nuova programmazione Ue 2021-27.
Insomma, si guarda anche oltre l’opportunità offerta dal Recovery Plan. Perché in quel piano c’è l’idea di Umbria che l’amministrazione Tesei vuole perseguire nei prossimi anni. Una regione verde, che vuole salvaguardare la propria qualità della vita, ma che al tempo stesso ambisce ad ammodernarsi (superando anche il gap infrastrutturale, materiale e immateriale) ed a risalire posizioni nella classifica economica delle regioni italiane che l’hanno vista scivolare giù ormai da anni, ancora prima dell’emergenza Covid.
I prossimi passi
Tesei ha annunciato prossimi incontri con i sei ministri interessati. Per poi lavorare sui progetti attuativi e su quelli esecutivi rispetto alle proposte locali, oltre a quelle già inserite nel Piano nazionale (come il completamento di infrastrutture viarie e ferroviarie e le misure che riguardano le aree terremotate del centro Italia).
Recovery, Tesei: in questi 45 progetti
l’idea dell’Umbria del futuro
Sulla base anche delle risorse promesse dal Governo per avere professionalità aggiuntive per gestire il Recovery Plan, Tesei ha detto che l’Umbria creerà uno specifico team di progettazione una volta definito il quadro regionale.
Le opposizioni: solo un elenco della spesa
A nome delle opposizioni, il consigliere Fabio Paparelli ha criticato il Piano umbro, nella modalità con la quale è stato elaborato e nella sostanza delle proposte.
Paparelli, dopo aver ascoltato la comunicazione della presidente Tesei, ha parlato di “Premiata ditta Promesse & Annunci“, di fronte a un documento che è “un elenco della spesa senza scontentare nessuno“. Quanto poi alle cifre stimate (3,1 miliardi di euro per l’Umbria), Paparelli le ha bollate come frutto di “conti sballati“, aggiustati per far rientrare i progetti “di chi lo chiedeva“.
Nel merito, l’ex vice presidente della Regione lamenta alcune scelte, come sui rifiuti da “bruciare” o sul 5G, e soprattutto “l’assenza di politiche sull’inclusione sociale e industriali“.
Il voto finale
Alla ripresa dei lavori, l’Assemblea legislativa dell’Umbria ha preso atto della relazione sul Piano nazionale di ripresa e resilienza umbro esposta dalla presidente della Giunta, Donatella Tesei. Bocciate le due risoluzioni della minoranza. Quella di Fora (Patto Civico) che chiedeva, tra le altre cose, un ruolo per il terzo settore nella lotta alla povertà. E quello di de Luca (P5s) che chiedeva di eliminare dal Piano i progetti relativi a interventi di potenziamento impiantistico per il recupero e il trattamento
dei rifiuti che riguardano la produzione di Css (Combustibile solido
secondario) da smaltire nei cementifici umbri.
Per la maggioranza, ci sarà modo e tempo di declinare i vari progetti in maniera più dettagliata e condivisa. Per ora, la proposta va bene così.