Pioggia di fondi dall'Ue per l'Umbria | Per ricostruire la basilica di San Benedetto 8,9 milioni - Tuttoggi.info

Pioggia di fondi dall’Ue per l’Umbria | Per ricostruire la basilica di San Benedetto 8,9 milioni

Redazione

Pioggia di fondi dall’Ue per l’Umbria | Per ricostruire la basilica di San Benedetto 8,9 milioni

Illustrato il pacchetto dei fondi in arrivo dall'Europa per l'Umbria, 31 milioni andranno per messa in sicurezza di scuole ed edifici pubblici | Le misure per occupazione e lavoro
Gio, 15/06/2017 - 09:42

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Quasi 9 milioni di euro, da finanziamenti europei, per ricostruire la basilica di San Benedetto, a Norcia, simbolo del terremoto del 30 ottobre 2016. Ci sono anche questi infatti nel pacchetto di 56 milioni di euro per l’Umbria dai fondi europei (Fesr e Fse), che saranno utilizzati principalmente per il post sisma.

A fare il punto della situazione, illustrando nel dettaglio il “pacchetto”, è stato ieri il vice presidente della Giunta regionale Fabio Paparelli, intervenendo a Spoleto, alla Rocca Albornoziana, al terzo Comitato di Sorveglianza congiunto dei Programmi operativi Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) e Fse (Fondo sociale europeo) 2014-2020 che prevedono rispettivamente risorse per 356,29 milioni di euro il primo e 237 milioni di euro il secondo (di cui oltre 107 milioni per l’Asse occupazione).

“La cifra distintiva dell’Umbria – ha osservato l’assessore regionale – è quella di tenere insieme gli obiettivi di sviluppo produttivo coniugati con l’Agenda digitale, la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, la tutela dell’ambiente e la valorizzazione delle risorse culturali. È questo il filo conduttore dei due cicli di programmazione del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo sociale europeo, con elementi di discontinuità che consistono principalmente nella decisa sterzata verso l’innovazione e la ricerca che caratterizza il Por Fesr 2014-2020 e verso l’occupazione stabile, l’inclusione sociale e la lotta ala povertà per il Por Fse“.

Per scuole ed edifici pubblici 31 milioni – Ai rappresentanti europei, dell’Agenzia nazionale per la coesione e del Dipartimento per le Politiche di coesione e agli  altri componenti del Comitato è stata illustrata una prima proposta, approvata dalla Giunta regionale,  per l’impiego dei 56 milioni di euro di cui potrà beneficiare l’Umbria (28 dall’Ue e 28 dallo Stato) attraverso il nuovo Asse, articolato in cinque obiettivi tematici e sei azioni. La maggior parte delle risorse, oltre 31,3 milioni di euro, sono previsti per la prevenzione del rischio sismico, con interventi di messa in sicurezza sismica degli edifici pubblici nelle zone maggiormente a rischio, in particolare le scuole.

Economia e promozione turistica – Dei 56 milioni, quindi, come detto, 8,9 milioni circa saranno destinati alla basilica di San Benedetto di Norcia. Quasi 4, invece, i milioni di euro previsti per il supporto alla ripartenza delle attività produttive e al loro riposizionamento competitivo. Attenzione anche alla promozione turistica su tutto il territorio regionale con interventi previsti per un totale di 2 milioni e 800mila euro. Si è scelto di concentrare sul Programma operativo Fesr le risorse aggiuntive e si lavorerà per lo sviluppo economico coordinando gli interventi di questo Asse con il complesso degli strumenti nazionali.

I fondi 2007 – 2013 – La programmazione 2007-2013 si chiude intanto con un bilancio particolarmente positivo: “il livello di realizzazione del Por Fesr è pari al 102,71 per cento delle risorse disponibili (296,21 milioni di euro) con una spesa di oltre 304 milioni di euro, con ben 3625 progetti finanziati con un investimento complessivo, pubblico e privato, di oltre 624 milioni di euro concentrato prevalentemente su ricerca e sviluppo, trasferimento tecnologico e innovazione. Anche il Por Fse si chiude con un overbooking: la spesa certificata è di circa 230 milioni di euro, pari al 101,1 per cento della dotazione complessiva (227 milioni di euro) con 6996 progetti conclusi a cui sono corrisposti oltre 167.500 destinatari, di cui circa 86mila donne. Risultati superiori alla media nazionale”.

A 5 città 35,5 milioni per lo sviluppo urbano – Nel tracciare una panoramica della programmazione dei due fondi strutturali e di investimento 2014-2020, il vicepresidente Paparelli ha evidenziato come la Regione Umbria abbia “concentrato il 52,6 per cento del Fesr sugli Assi Ricerca e Competitività, con tutte le linee di intervento volte al miglioramento delle condizioni di produttività, attrattività  e competitività dell’Umbria e delle imprese che vi operano“. Avviate quasi tutte le attività, fra i bandi attivati il vicepresidente ha richiamato i bandi rivolti al sostegno delle aree colpite da crisi, per l’internazionalizzazione delle imprese, l’accordo con il Ministero dello Sviluppo economico per le reti a banda ultra larga. “La dimensione territoriale è un aspetto molto importante della nostra programmazione, con cui copriamo il 70% dei comuni e della popolazione. Sono stati approvati – ha detto – tutti i programmi di sviluppo urbano individuati nel Por Fesr 2014-2020 ed integrati con il Por Fse che riguardano cinque città (Perugia, Terni, Foligno, Città di Castello e Spoleto) con un ammontare di risorse per oltre 35 milioni e mezzo”.

Aree interne e Trasimeno – “Allo stesso modo attenzione particolare è stata dedicata alle tre aree interne della regione (area Nord Est, area Sud Ovest e area Valnerina), per rompere i vincoli dell’isolamento, garantire quantità e qualità dei servizi pubblici, mettendole in grado di contribuire maggiormente al rilancio dell’Umbria, con oltre 22 milioni di euro a valere sui fondi strutturali Fesr, Fse e Feasr“. La Regione, inoltre, sta impostando le procedure e gli elementi puntuali per l’avvio del Progetto Integrato d’area del  bacino del Trasimeno che verrà attuato tramite lo strumento dell’Investimento Territoriale Integrato (Iti). A breve, è stato comunicato nel corso della riunione, verrà firmata la convenzione tra Regione Umbria e Unione dei Comuni del Trasimeno per l’attuazione della Strategia di sviluppo territoriale integrata e intersettoriale.

Le misure per il lavoro – Per le procedure attivate per il Por Fesr 2014-2020, l’importo ha superato i 120 milioni di euro; gli impegni sono pari al 17% delle risorse attribuite al Programma. A fine 2017 si prevede di spendere un ammontare di risorse di circa 39,5 milioni di euro.  Per quanto riguarda il Fse, la concentrazione dell’80 per cento delle risorse è sugli obiettivi prioritari del lavoro, con il finanziamento dell’occupazione e non più della disoccupazione, l’inclusione sociale e il combattere la povertà, l’istruzione è la formazione. Nell’illustrare gli interventi previsti, Paparelli ha sottolineato “la scelta strategica di destinar all’Asse Inclusione sociale e lotta alla povertà il 23,38 per cento delle risorse totali, a fronte di un vincolo regolamentare minimo del 20 per cento. Nel 2016ha detto inoltre sono stati avviati provvedimenti in tutti gli Assi prioritari, che hanno portato a un costo totale ammissibile di oltre 29 milioni di euro. In particolare, per l’Asse Occupazione e per l’Asse Istruzione e formazione i provvedimenti sono stati posti in un’ottica integrata all’interno del Piano del Lavoro 2015-2017, con circa 70 milioni di euro di risorse di cui 67 milioni dal Por Fse 2014-2020, che ha cercato di raggiungere in maniera coordinata i diversi target di utenza, con una variegata strumentazione di politiche attive quali Garanzia giovani, il ‘pacchetto adulti’, ‘Smart’ per creare figure da inserire nei settori e nelle aree tematiche oggetti di intervento Fesr e nei settori a elevata innovazione, e ‘Cresco’, quest’ultimo per le imprese resilienti della nostra regione, le più innovative, con oltre 500 assunzioni a tempo indeterminato previste che prevediamo di raddoppiare nel corso dell’anno“.

Trend positivo per l’occupazione – Il vicepresidente Paparelli ha fornito al Comitato di sorveglianza anche un’analisi dei dati relativi all’occupazione. “Con il 2017 – ha detto fra l’altro – l’occupazione regionale torna a mostrare un trend positivo, sebbene a questo non si associ una diminuzione della disoccupazione. Nel primo trimestre dell’anno l’occupazione umbra si attesta a quota 359mila, con una crescita che ha riguardato unicamente l’occupazione alle dipendenze (271mila, 9mila in più su base annua) che ha più che compensato la flessione dell’occupazione autonoma. Il tasso di occupazione umbra ha fatto registrare la crescita di un punto, attestandosi al 63,5 per cento, superiore al dato medio nazionale che è del 57,2 e a quello medio delle regioni centrali. Il tasso di disoccupazione è ora pari al 10,4 per cento, ben al di sotto di quello nazionale che è del 12,1 e in linea con il dato dell’Italia centrale”.

Tra i punti principali di discussione del Comitato di Sorveglianza, l’esame e l’approvazione delle Relazioni di attuazione annuale relative al Fondo sociale europeo e al Fondo europeo di sviluppo regionale 2014-2020 che contengono la descrizione delle procedure attivate e delle attività realizzate al 31 dicembre 2016 e che dovranno essere inviate alla Commissione Europea entro il 30 giugno 2017. Inoltre sempre per la fase 2014-2020, sono state affrontate le tematiche relative all’approccio territoriale dei due Programmi, al loro stato di avanzamento, all’attuazione del Piano di valutazione e all’attuazione della Strategia di comunicazione congiunta.

I fondi per la Rocca di Spoleto – Ad ospitare la riunione del Comitato di sorveglianza del Por Fesr e del Por Fse, alla quale ha portato i saluti dell’amministrazione comunale il vicesindaco di Spoleto Maria Elena Bececco, è stata non a caso la Rocca Albornoziana: il restauro e la valorizzazione sono stati infatti possibili grazie a investimenti per oltre 5 milioni e 800mila euro, di cui oltre 2 milioni e 800mila euro di fondi Fesr. Nella programmazione 2014-2020 è stato destinato un ulteriore finanziamento di 900mila euro per la riapertura dei camminamenti e delle torri e la ridefinizione progettuale del Museo della Rocca.

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