Presentato il progetto bipartisan che vedrà Foligno in un circuito internazionale
Nel 2024, a Foligno, verranno collocate 7 pietre d’inciampo, per ricordare le vittime folignati dell’Olocausto. Ne ha dato notizia l’assessore Paola De Bonis presentando l’iniziativa, approvata con una mozione all’unanimità dal Consiglio comunale.
Il progetto
Il progetto nasce nel 1992 a Colonia ad opera di un artista tedesco, Gunter Demnig, e consiste nell’ incorporare, un piccolo blocco quadrato di pietra (10×10 cm), ricoperto di ottone lucente, posto davanti la porta della casa nella quale ebbe ultima residenza un deportato nei campi di sterminio nazisti, per ricordarne il nome, l’anno di nascita, il giorno e il luogo di deportazione e la data della morte. Le 7 pietre d’inciampo – 5 a cura del Comune e 2 del Rotary Club di Foligno – ricorderanno Augusto Bizzarri, Giacomo Melelli, Franco Pizzoni, Antonio Salcito, Franco Santocchia, Luigi Olivieri e Lino Spuntarelli, morti nei campi di concentramento.
Il progetto internazionale
“Abbiamo il dovere di raccontare quello che è successo – ha detto De Bonis – le pietre servono a noi e ai giovani”. Mario Gammarota, vicepresidente del Consiglio comunale, ha sottolineato il fatto che la pietra d’inciampo “ricorda il passato ma va attualizzata anche per il futuro”. Ora ce ne sono 71mila, in particolare in Germania (solo 8mila a Berlino) e nei Paesi Bassi (6.500). In Italia la prima è stata collocata a Torino nel 2010. E’ un’iniziativa volta a sostenere la memoria dei fatti – è stato sottolineato – una reazione a ogni forma di negazionismo e di oblio, al fine di ricordare tutte le vittime del nazifascismo, che per qualsiasi motivo siano state perseguitate: religione, razza, idee politiche, orientamenti sessuali.
Il contributo del Rotary
All’incontro – c’erano anche i consiglieri comunali Daniela Flagiello e Rita Barbetti e i rappresentanti di Officina della Memoria, Aned e Anpi – sono intervenuti, tra gli altri, il vicepresidente della comunità ebraica di Roma, Ruben Della Rocca, e Gianguido Cucciarelli, presidente del Rotary club di Foligno. Della Rocca ha posto l’accento sull’importanza di “esempi positivi per coinvolgere i giovani. Bisogna ricordare anche dopo il giorno della memoria. Ben venga quindi l’attività di educazione facendo rete tra i vari soggetti”.
“Un modo per ricordare quanto avvenuto”
Cucciarelli ha sottolineato il valore dell’iniziativa mentre Giovanna Carnevali (Officina della Memoria) ha fatto cenno all’importanza della collaborazione con le scuole. Il sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini, ha evidenziato il fatto che “le pietre d’inciampo sono un modo per ricordare quanto avvenuto che va oltre l’umana immaginazione in cui le persone sono state private della loro dignità”.