Piene fiume Paglia, Regione punta alla prevenzione dopo i disastri in Emilia. Le soluzioni e le strategie messe in campo
Nel corso di un incontro in Regione, alla presenza dell’assessore regionale alla Protezione Civile Enrico Melasecche, l’Autorità di Bacino del Distretto dell’Appennino Centrale ha illustrato lo stato di avanzamento del “Progetto di fattibilità tecnico economica di sistemi di Invasi nel Bacino del Paglia” finanziato dal Piano Invasi a suo tempo approvato, che prevede un sistema di opere atte a mitigare le piene del fiume che in questo periodo di cambiamenti climatici possono ancora minacciare il territorio orvietano e l’area a valle della confluenza Paglia-Tevere. All’incontro hanno preso parte anche il direttore regionale Stefano Nodessi Proietti e il dirigente Sandro Costantini.
Melasecche “Dopo disastro Emilia massima attenzione a prevenzione”
È l’assessore Melasecche a darne notizia, rilevando che “i recenti eventi estremi e i disastri che hanno colpito in particolare l’Emilia-Romagna, gli eccezionali eventi meteorologici che si sono verificatisi nel settembre 2022 nelle Marche e nei territori umbri a confine e che con sempre maggiore frequenza colpiscono il nostro Paese, impongono la messa a terra concreta di interventi di prevenzione. Questi non sono più rinviabili anche nel bacino del fiume Paglia dove i fenomeni di siccità, alternati a eccezionali eventi piovosi, generarono la disastrosa alluvione del 2012. Occorre ormai sempre di più progettare ed eseguire interventi di prevenzione, per attenuare e mitigare gli effetti di queste estreme variazioni climatiche”.
Mitigazione piene fiume Paglia
Per la mitigazione delle piene del Paglia, attraverso una gara europea l’Autorità distrettuale di bacino ha individuato un raggruppamento di imprese specializzate (ETATEC e altri) che ha sviluppato analisi idrologiche, idrauliche, geologiche, geomorfologiche e di dinamica fluviale, ha configurato vari scenari di rischio e ipotesi progettuali sostenute da analisi multicriteriali e di costi-benefici che saranno presentate al dibattito pubblico che si aprirà nei prossimi mesi. L’Autorità distrettuale, diretta dal segretario generale Marco Casini, con l’ingegnere Pietro Ciaravola quale responsabile del procedimento, è supportata dall’IRPI (Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica) del CNR, dal “CERI Uni Roma La Sapienza” e da Alta Scuola, nella cui sede operativa di Orvieto si è successivamente svolto un ulteriore incontro con alcuni rappresentanti dei Consorzi di Bonifica Umbro-Tosco-Laziali che operano nel bacino del Paglia.
Le possibili soluzioni
Le ipotesi di scenario di progetto che saranno presentate al dibattito pubblico ruoteranno principalmente, è stato spiegato, intorno alla fattibilità di un sistema di casse di espansione per invasare la troppa acqua nei periodi di piena e restituirla, nelle situazioni dove sarà utile e possibile, nei periodi di siccità, tra cui anche quello con presenza o meno della diga di Torre Alfina opportunamente ridimensionata e ricalcolata e con l’integrazione dei rinforzi arginali al fine di minimizzare il rischio residuo da gestire con il sistema di protezione civile e la pianificazione di emergenza ed infine anche interventi di compensazione e di miglioramento ambientale.
Soddisfazione dalla Regione
Grande soddisfazione è stata espressa dall’assessore regionale Melasecche che ha auspicato una accelerazione nel percorso del dibattito pubblico per addivenire rapidamente alla redazione dei progetti e all’avvio dei lavori atti alla messa in sicurezza del territorio. “Non possiamo e non dobbiamo più aspettare gli accadimenti drammatici di questi giorni – ha affermato – per dichiarare lo stato di emergenza e stanziare così enormi quantità di fondi per riparare i danni provocati dalle alluvioni e dalle siccità. Abbiamo l’obbligo di intervenire quanto prima – ha rimarcato – per mettere in sicurezza i nostri cittadini attraverso una programmazione nazionale di spesa pluriennale dedicata al fine di attenuare e contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici”. L’assessore Melasecche, infine, ha espresso l’auspicio che attorno al progetto si sviluppi una forte sinergia di intenti con le Regioni Lazio e Toscana, il cui territorio è interessato dal corso del Paglia.
L’Autorità di Bacino del Distretto dell’Appennino Centrale
L’Autorità di Bacino del Distretto dell’Appennino Centrale, con questo primo incontro preliminare sullo stato di avanzamento del progetto di fattibilità tecnico economica, cui ne seguirà uno analogo con la Regione Lazio, ha inteso e intende sensibilizzare i soggetti interessati al prossimo processo formale di dibattito pubblico da cui scaturiranno le soluzioni da attuare per la mitigazione e prevenzione delle piene e la messa in sicurezza del bacino del Paglia.