Stagione di pesca iniziata per i 15mila umbri in possesso della licenza. Già nella notte tra sabato a domenica, sfidando il freddo e il forte vento, molti pescatori si sono accampati a ridosso dei corsi d’acqua scelti per la pesca.
E da questa mattina sono iniziate le sfide con le trote. La Regione ha provveduto ad immetterne 70 quintali quest’anno nei fiumi umbri, quasi il doppio rispetto all’anno passato. Trote del ceppo mediterraneo, le uniche che l’Unione europea consente di immettere, nel tentativo di scalzare la trota fario del ceppo atlantico che dagli anni Sessanta si è ben adattata nel centro Italia. Una scelta che tra l’altro viene criticata da alcune associazioni di pesca sportiva. L’immissione più abbondante di trote è stata possibile grazie all’attività dell’allevamento di Cerreto di Spoleto.
Pesca, il piano di ripopolamento
Quanto ai corsi d’acqua ed ai punti scelti per le immissioni, l’assessore Cecchini ha spiegato che il ripopolamento deve essere fatto nelle zone dove la presenza di trote risulta più scarsa. Invitando dunque a superare dispute di campanile, come quelle relative al pesce immesso nel Tevere nella zona di Perugia e nel Ternano.
Insieme ai pescatori umbri se ne sono visti molti provenienti dalle Marche, soprattutto in Valnerina e nel Folignate. Nelle Marche, infatti, la stagione di pesca quest’anno prenderà il via tra 15 giorni. Una decisione che da Ancona è stata presa a fine gennaio, ma l’Umbria ha deciso di non modificare il proprio calendario piscatorio. Secondo i suoi esperti, infatti, posticipare si due settimane non avrebbe mutato nulla rispetto alla strategia perseguita dall’Unione europea proprio per favorire il ripopolamento della trota mediterranea, che ha un periodo di fecondazione diverso rispetto a quella atlantica, anche in ragione dell’aumento globale delle temperature.
Pesca, le Marche posticipano: rischio invasione di pescatori
La temuta “invasione” di pescatori dalle Marche e dall’Abruzzo, sollevata anche in Consiglio regionale, non sembra però che ci sia stata. Anzi, in alcune zone la presenza del cosiddetto turismo da pesca ha contribuito a rilanciarne l’economia, soprattutto nell’area del terremoto.
Anche per il futuro, l’assessore Cecchini ha fatto intendere che, fino a quando i proprio consulenti daranno il via libera e non si rischierà di incorrere in procedimenti di infrazione da parte dell’Unione europea, in Umbria la stagione di pesca prenderà il via, come consuetudine, l’ultima domenica di febbraio.
“Ecco perché in Umbria si pesca dal 24 febbraio”