Il giudice Marco Verola ha convalidato il fermo dei tre giovani fermati dalla squadra mobile di Perugia sabato sera in piazza IV Novembre, disponendo la scarcerazione di uno dei ragazzi e gli arresti domiciliari per gli altri due, tra cui la ragazza di Cascia. La camera di consiglio è terminata intorno alle 20 con il deposito del dispositivo. La Procura aveva richiesto per tutti e tre gli arresti domiciliari. (aggiornato alle 9.46 del 13.04.2010)
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Un sabato sera da dimenticare. L'entrata in vigore dell'ordinanza comunale che vieta la somministrazione di alcolici dopo l'una e trenta nel centro storico cittadino, si è chiusa con tre arresti, trenta controlli e un sit-in di protesta che è durato (materialmente, ma anche virtualmente) quasi quarantotto ore. Gli arresti – sono stati fermati due perugini di 28 e 29 anni e una 26enne di Cascia – sono stati effettuati dalla Polizia durante i controlli in piazza IV novembre. L'accusa è di resistenza a pubblico ufficiale aggravata, oltraggio e rifiuto di fornire i dati di identità personale. I tre giovani, sembra già conosciuti alle forze dell'ordine per denunce riguardanti reati di ordine pubblico, sono stati trattenuti. La convalida del fermo è in corso proprio in questi minuti.
Ma ricostruiamo la vicenda. Alla richiesta di documenti fatta da alcuni agenti della Polizia in borghese, pare che i ragazzi abbiano risposto in modo provocatorio, rifiutando di esibire i documenti e dando vita ad una accesa discussione proprio sotto Palazzo dei Priori. Secondo una ricostruzione i tre fermati avrebbero anche schizzato gli agenti con la birra che stavano bevendo. La situazione a quel punto è degenerata coinvolgendo molti altri giovani presenti in piazza. Immediato l'arrivo di alcune di pattuglie di Polizia, che hanno consentito di fermare i tre e condurli in Questura. Sembra, il condizionale è d'obbligo, che gli agenti abbiano voluto controllare anche il telefono di un ragazzo che stava riprendendo la scena. Il centro storico di Perugia, quindi, ha vissuto un altra notte “brava” dopo quella del sabato precedente, quando una Pantera della Polizia era stata fatta oggetto di lancio di bottiglie e monetine. L'ultimo episodio ha però destato clamore da subito, anche perché un gruppo di amici e parenti dei tre arrestati ha subito deciso di ritrovarsi sotto la questura per una sorta di sit-in notturno di protesta. Contestazione che è proseguita anche il giorno dopo (ieri) davanti a Palazzo dei Priori, quando decine di giovani hanno partecipato ad una conferenza stampa convocata dagli amici dei tre ragazzi congiuntamente ai centri sociali quali Commonslab, Csoa Ex Mattatoio e Collettivo femminista. “L'unica colpa delle tre persone picchiate, ammanettate e portate via di peso dalla polizia – è stato detto – era quella di trovarsi a bere una birra insieme”. I firmatari del comunicato stampa hanno sottolineato che “gli agenti erano in borghese ed hanno chiesto i documenti senza qualificarsi”. Durissima la replica del sindacato di categoria UGL che ha già annunciato di aver dato mandato ai propri legali di valutare ogni dichiarazione rilasciata dai firmatari del comunicato stampa e dagli organizzatori della conferenza.
La situazione è ormai incandescente. Il Prefetto di Perugia, questa mattina, per la seconda volta in meno di una settimana, ha riunito il Comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico. Erano presenti, il Questore Sandro Federico e i comandanti provinciali dei Carabinieri, Carlo Corbinelli, della Guardia di Finanza, Vincenzo Tuzi, e del Corpo Forestale Giorgio Piastrelli, con loro anche il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali e il Presidente della Provincia Marco Vinicio Guasticchi. La prefettura in un comunicato ha fatto sapere che è stato concordato il prosieguo delle azioni di prevenzione e tutela intraprese che sono state ritenute adeguate per far fronte alla problematica.
Non resta ora che attendere la decisione del Magistrato chiamato a decidere sulla convalida del fermo dei tre ragazzi umbri.