Circa dieci milioni di euro per le politiche regionali per il sostegno alla non autosufficienza: è la spesa prevista, per il 2014, dal protocollo d’intesa relativo agli “Interventi del piano regionale integrato per la non autosufficienza (PRINA) 2013-2014” sottoscritto stamani, a Palazzo Donini, dalla presidenza della Regione Umbria, da un rappresentante dell’ANCI Umbria, e dai segretari regionali dei sindacati pensionati Oliviero Capuccini (SPI CGIL), Giorgio Menghini (FNP CISL) e Roberto Tortoioli (UILP).
Il protocollo si propone di alleviare quanto più possibile il peso che grava sulle famiglie in cui vi sono persone non autosufficienti, in particolar modo anziane. Ciò sarà possibile grazie a risorse che la Regione Umbria ha voluto a tal fine destinare, nonostante il quadro assai difficile della finanza pubblica. Il documento testimonia l’impegno della Regione nel sostenere le persone non autosufficienti e le loro famiglie, attraverso gli strumenti più idonei a garantire una concreta integrazione socio sanitaria. L’obiettivo che si vuole raggiungere è di privilegiare misure e azioni orientate alla permanenza nel proprio domicilio o alla semiresidenzialità delle persone non autosufficienti, allo scopo di garantire loro per quanto possibile una vita indipendente nel proprio ambiente familiare.
La Regione Umbria, grazie ad una politica di sperimentazione realizzata negli anni precedenti, può ora vantare un sistema consolidato per ciò che riguarda le politiche di assistenza alla non autosufficienza nel suo complesso.
Parole di apprezzamento e soddisfazione sono state espresse dai rappresentanti delle tre organizzazioni sindacali che hanno dato atto alla Regione Umbria “di aver accolto le richieste ed i suggerimenti avanzati dalle organizzazioni sindacali nel corso del lavoro di predisposizione del protocollo”. I sindacati, inoltre, hanno definito molto importante e positivo il protocollo “soprattutto perché viene destinato un finanziamento assai significativo alla non autosufficienza che rappresenta il massimo di quanto si poteva auspicare, date le condizioni di ristrettezza del bilancio regionale”.
Da parte del rappresentante dell’ANCI, infine, è stato ribadita l’importanza della programmazione delle risorse e dell’azione integrata tra Regione, Servizio sanitario regionale e Comuni, cui spetta il compito di gestire a livello territoriale le diverse politiche e azioni a favore delle famiglie.
Il protocollo, firmato stamani tra Regione Umbria, Anci e i sindacati dei pensionati, ha come obiettivo la condivisione di azioni per avviare a livello territoriale, quindi nei distretti socio-sanitari e nelle zone sociali, la concertazione prevista dalla legge regionale sulla condizione delle persone non autosufficienti. La firma del documento si inserisce nell’ambito delle finalità strategiche della nuova programmazione regionale in materia per la cui realizzazione la Regione garantisce il finanziamento del Fondo per la non autosufficienza con risorse proprie pari a 4 milioni di euro nell’anno 2014, mentre nell’anno 2015, compatibilmente con gli atti della programmazione regionale nonché nel rispetto degli equilibri di bilancio programmati, con risorse proprie comunque non inferiori a quelle del 2014. Il Fondo regionale per la non autosufficienza potrà comunque contare per il 2014, su un budget complessivo di 9 milioni 814 mila euro, di cui 5 milioni 814 mila di provenienza nazionale, ai quali si aggiungono i 4 milioni di euro stanziati dalla Regione. L’accordo prevede che le parti condividano azioni in riferimento a vari aspetti: primo tra tutti, nell’ambito dei percorsi assistenziali, si prevede di indirizzare maggiori risorse sul sostegno alla domiciliarità, attraverso una strutturazione diversa del semiresidenziale per tutte le categorie della non autosufficienza e, laddove possibile, una riconversione di posti residenziali in semiresidenziali o in ricoveri di sollievo. Di conseguenza, le prestazioni, graduate nell’erogazione sulla base della definizione di gravità della condizione della persona non autosufficiente, dovranno essere orientate a favorire la permanenza dell’assistito nel proprio domicilio, onde evitare il ricovero in strutture residenziali ed accrescere le opportunità di sviluppo psicosociale della persona disabile. Attraverso il documento si stabilisce anche la necessità di un maggiore sostegno alle famiglie nel lavoro di cura verso i loro componenti più deboli, quindi anziani non autosufficienti o disabili, anche attraverso la qualificazione e l’incremento dell’assistenza domiciliare ed il sostegno economico per garantire la presenza di personale qualificato per l’assistenza continuativa domiciliare. Infine si prevede di potenziare il sistema di controllo e vigilanza anche attraverso un atto di indirizzo regionale che definisca in modo particolareggiato, forme di partecipazione attiva dei familiari degli ospiti delle strutture residenziali per persone non autosufficienti, costituendo a tal fine anche eventuali comitati. Per l’attuazione del Protocollo d’intesa, valido per l’intera durata del Programma Regionale Integrato sulla Non Autosufficienza 2013/2015, è prevista la partecipazione sociale e sindacale ai Tavoli territoriali di concertazione e la programmazione di incontri per la verifica dell’applicazione dei contenuti del documento.