La storia si ripete: Perugia capitale dello spaccio di droga? Anche no. Della cultura europea? Neppure. Dei giovani? Assolutamente no. Forse della ‘ndrangheta e delle infiltrazioni mafiose? Fortunatamente no, nonostante la vicinanza, geografica oltre che cronachistica, alla cupola di Roma. Il ministro della cultura Dario Franceschini ha vuto un’idea migliore e lo ha annuncia con un tweet: “nel 2015 saranno insieme le 5 finaliste europee Siena, Perugia, Lecce, Cagliari, Ravenna” per il via libera al progetto “Capitale della cultura italiana”.
PERUGIA “ZERO TITULI” – LA CONFERENZA DOPO LA SCONFITTA
PERUGIA NON E’ CAPITALE DELLA CULTURA EUROPEA – LE MOTIVAZIONI
Come già annunciato il giorno della proclamazione di Matera al titolo europeo, la proposta di Franceschini è stata poi accettata dalla Conferenza delle regioni, e poi varata dal Consiglio dei Ministri. Un premio di consolazione ex aequo, dove non ci sarà battaglia, ma grazie al quale il capoluogo umbro potrà finalmente diventare capitale di qualcosa. Poi nel 2016 si aprirà la procedura per la nomina delle città, una ogni anno, deliberata da decreto ministeriale.
Pioggia di gettoni d’oro – Un premio di consolazione cospicuo. Ad avercene: in arrivo una pioggia di denaro direttamente dal Ministero della Cultura. Franceschini aveva parlato all’inizio di 200 mila euro, ai quali se ne sono aggiunti altri 800 per città. In tutto dunque un milione di euro. Bracalente, presidente della Fondazione, ha dichiarato a riguardo: “il Governo ha nominato Perugia Capitale Italiana della cultura per il 2015, insieme alle altre quattro città finaliste della competizione europea. E’ un importante risultato del lavoro svolto in questi anni e un concreto riconoscimento della qualità di tutti i progetti presentati dalle città finaliste“. L’obiettivo sarà ora quello di portare a termine una parte del progetto di candidatura, nonostante sia stato considerato “rischioso e oneroso” dalla commissione giudicatrice, e nonostante, come riportato da alcuni quotidiani locali, si sia sfilato dal progetto uno dei partener finanziatori più importanti, come la Camera di Commercio di Perugia, che, con il presidente Mencaroni alla guida, aveva erogato per la candidatura ben 600mila euro.
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