La Commissione Affari Istituzionali ha approvato questa mattina, con 10 voti a favore (maggioranza) e 4 astenuti (opposizione), la Preconsiliare: Statuto dell'Unione Speciale dei Comuni di Assisi, Bastia Umbra, Bettona, Cannara, Corciano, Perugia, Torgiano, Valfabbrica. L'Unione speciale dei Comuni sarà così costituita: Assisi, Bastia Umbra, Bettona, Cannara, Corciano, Perugia,Torgiano, Valfabbrica.
L'Unione erediterà le funzioni delle Comunità Montane. La Regione Umbria e l'ANCI Umbria hanno proposto alle Amministrazioni comunali una bozza di statuto dell'Unione speciale di Comuni, alla cui elaborazione hanno partecipato le Amministrazioni medesime sia nella componente politica che in quella tecnica. Il Segretario Generale ha precisato che, di fatto, l'Unione Speciale erediterà le funzioni finora svolte dalle Comunità Montane più alcune competenze soprattutto in materia di turismo. In data odierna è stato approvato meramente lo Statuto, mentre lapprovazione dellatto costitutivo interverrà in tempi successivi, visto che sul punto occorre risolvere alcune problematiche anche alla luce delle ulteriori modifiche legislative (riforma Del Rio) nel frattempo intervenute.
Lo statuto è composto di 32 articoli. Tra le altre cose prevede che l'Unione Speciale è (art. 1) una forma di cooperazione tra gli enti locali territoriali con personalità giuridica di diritto pubblico. Organi dell'Unione sono (art. 7) l'Assemblea, composta dai Sindaci, o da Assessore o consigliere specificamente delegati, ed il Presidente.
Le deliberazioni dell'assemblea (art. 11) sono approvate con il voto favorevole dei Comuni che rappresentino il 50,1% dei valori a ciascuno attribuiti. Al Comune di Perugia, all'uopo, è stato attribuito un valore parti al 40% (e non del 60% come il numero degli abitanti avrebbe determinato) al fine di evitare un eccessivo potere in capo all'Ente Capoluogo.
Le risorse finanziarie dell'Unione sono assicurate dalla Regione. Alcune perplessità sono state manifestate dal consigliere Numerini che, proprio per tali ragioni ha deciso di non partecipare alla votazione. Ciò con riguardo soprattutto ai temi delle risorse e del personale. Alcuni rilievi, tuttavia, sono stati mossi anche dai consiglieri Prisco, Varasano e Neri.
Boccali “dare seguito alla legge regionale”. Intervenendo sul tema il Sindaco Boccali ha riferito di aver voluto incontrare i capigruppo per presentare l'atto, sapendo che il punto delicato della vicenda è rappresentato dal fatto che lo Statuto, già deliberato dalle rispettive Giunte Comunali, non è modificabile da parte dei vari Consigli Comunali, perchè ciò comporterebbe la necessità di ritrasmettere l'eventuale atto corretto a tutte le assemblee cittadine. Nel nostro paese ha continuato il Sindaco abbiamo la necessità di semplificare il sistema delle autonomie locali. Questo atto va in quella direzione, pur sapendo che probabilmente non sarà definitivo, visto che sono in fieri alcune riforme da parte di Governo e Parlamento (abolizione delle Province, creazione di organismi di secondo livello, ecc.). In questo momento, però, lesigenza è di dare seguito alla legge regionale, costituendo quelle Unioni che svolgeranno le funzioni in precedenza assegnate alle Comunità Montane. Boccali ha invitato, a fronte delle perplessità espresse da alcuni consiglieri, ad allegare eventualmente allo Statuto un documento consiliare con i vari rilievi tecnici e politici da approfondire. Tuttavia ha precisato che la gestione associata tra più Comuni di alcune funzioni è una soluzione doverosa ed inevitabile. Nel capo specifico, poi, qualora non si dovesse costituire la citata Unione dei Comuni, ciò determinerebbe un vuoto importante, vanificando molti servizi rivolti ai cittadini.
Per Baldoni, una pezza. In chiusura di dibattito anche il consigliere Baldoni ha espresso qualche perplessità sull'intero sistema, sottolineando che l'atto in discussione rappresenta una sorta di pezza, messa per salvare il salvabile.