Per decenni hanno assistito gli anziani. Ora però le Suore benedettine celestine di Castel Ritaldi sembrano non volerne più sapere. Non si spiega altrimenti il silenzio delle monache dopo l’ordinanza del sindaco Andrea Reali che, a seguito di una ispezione dello scorso maggio da parte dei Nas di Perugia che avevano riscontrato l’assoluta assenza di ogni tipo di autorizzazione alla casa di riposo, aveva disposto l’immediato trasferimento dei 9 anziani presenti. Una struttura ‘fantasma’ per le istituzioni come per il fisco (pare che l’istituto facesse figurare le rette come donazioni). Anche se molti sapevano e nessuno si lamentava, per la qualità del servizio ritenuta dagli stessi familiari degli anziani soddisfacente. Alla prima ordinanza, che imponeva di trovare agli ospiti una sistemazione entro lo scorso 31 luglio, Reali ne ha fatta seguire un’altra fino ai primi di settembre. Sette anziani, quelli che possono contare sui famigliari sono stati trasferiti in altre strutture. Due invece restano ancora all’interno del convento intitolato a Santa Caterina.
Ma quello che nessuno si spiega in Municipio è perché le suore, nonostante i solleciti degli amministratori, non vogliano sanare la vicenda, presentando una istanza di autorizzazione a gestire una sorta di casa-famiglia. Dopo tre mesi di silenzio è facile ipotizzare che le poche suore ormai rimaste a Castel Ritaldi, tutte originarie delle Filippine, dove si trova una struttura religiosa gemella, abbiano deciso di dimettere l’attività di assistenza. Forse per destinare parte dell’edificio, peraltro oggetto di lavori di restauro, ad altra destinazione (turistica?). O più semplicemente perché l’età avanzata non consente loro di assicurare una buona prestazione nell’assistenza agli anziani.
Reali però non ci sta e sta meditando di proporre alle suore di far gestire al comune il pensionato. “Una struttura simile è una risorsa sociale di grande importanza per il nostro territorio – dice in serata a Tuttoggi.info – nei prossimi giorni scriverò alla Priora per chiedere la gestione in comodato d’uso gratuito; a nostra volta siamo pronti a gestire la casa per anziani senza oneri per gli ospiti. Sarebbe il primo pensionato gratuito d’Italia”.
Troppo presto per sapere come andrà a finire. Di certo la notizia ha creato non poco imbarazzo alla diocesi di Spoleto-Norcia anche se, vale precisarlo, la struttura, patrimonialmente parlando, dipende dalla Federazione religiosa cui appartengono le benedettine.
(Carlo Ceraso e Jacopo Brugalossi)
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Pensione “fantasma”, suore benedettine non vogliono più gli anziani. Il sindaco le sfida “lo gestiamo noi”
Mer, 03/08/2011 - 23:03