Il pedaggio sul raccordo Perugia-Bettolle è stato oggi al centro di un incontro a Tuoro tra sindaci e assessori dei comuni dell’area del Trasimeno e di quelli toscani interessati dal tracciato e il parlamentare Gianpiero Bocci, per decidere insieme le strategie per rilanciare la protesta.
Al centro dell'incontro è stato prima di tutto il disappunto per il non accoglimento, da parte della Corte costituzionale, del ricorso presentato dalla Regione, cui ha fatto seguito la più ferma intenzione da parte di tutti di proseguire nel contrasto all’istituzione del pedaggio. Stando a quanto discusso nell'incontro, saranno adoperati tutti gli strumenti politici e giuridici a disposizione: in particolare, si intende seguire sia una via parlamentare, attraverso deputati e senatori eletti in Umbria, che un interessamento specifico della Conferenza Stato Regioni. La riunione a livello istituzionale, sollecitata dal comune di Perugia, ha in sostanza rilanciato le azioni di protesta delle amministrazioni comunali sull’ipotesi del pedaggio. In settembre, in sostegno pieno alle iniziative della Regione ed affiancandosi alle forze economiche del territorio, i Comuni umbri ribadiranno che, a prescindere dalle questioni demaniali, il pedaggio interessa i prima di tutti i cittadini dell’ Umbria e della Toscana perché sarebbero loro a sopportare il peso del disagio che deriverebbe dal transito a pagamento lungo la Perugia – Bettole. Il danno sarebbe economico, sociale, ambientale, turistico. Sullo sfondo, resta la ferma contrarietà ad un provvedimento che viene calato in una situazione di antica e sostanziale inadeguatezza delle infrastrutture in questa parte dell’ Umbria. Il comune di Perugia (il cui assessore alle infrastrutture, Ilio Liberati, non ha potuto fisicamente partecipare per un contrattempo improvviso) resta coordinatore delle iniziative istituzionali, raccordandosi da un lato con la Regione, dall’ altro con gli altri enti locali dell’ area del Trasimeno. “La protesta per il pedaggio sulla Perugia – Bettolle – ha detto oggi Liberati – si aggiungerà alla vertenza, che rilanceremo, nei confronti del governo per il primo stralcio del nodo di Perugia, garantito dallo stesso governo, e l’ adeguamento del tratto Collestrada – Madonna del Piano. Ad un territorio che soffre un problema serio di infrastrutture non possono rispondere facendo pagare il pedaggio su una strada, oltre tutto, in condizioni precarie ed inadeguata”.