Dopo la riproposizione di un pedaggio da far pagare a chi percorre il raccordo autostradale Perugia – Bettolle, fatta nella giornata di ieri dall'amministratore unico di Aanas Pietro Ciucci, due consiglieri del Pd, il capogruppo Renato Locchi e Andrea Smacchi, hanno presentato una mozione da discutere in Aula, per indurre il governo nazionale a rispettare l'impegno di escludere il tratto umbro, preso un anno fa. Nella mozione si afferma anche che il pedaggio suona come una provocazione se si considera lo storico isolamento viario dell'Umbria, “del quale portano precise responsabilità i governi nazionali e la stessa Anas”. “I governi nazionali ed l'Anas sono i principali responsabili dello storico ritardo in cui grava la dotazione infrastrutturale dell'Umbria. La proposta di far pagare un pedaggio a chi percorre il Raccordo Perugia – Bettolle, una strada che versa in condizioni intollerabili, pare oggi quasi una provocazione, rispetto alla quale già lo scorso anno, in due distinte occasioni, il Consiglio dei Ministri prese le distanze, impegnandosi ad escludere il raccordo umbro dalle tratte in cui introdurre forme di pagamento”. I consiglieri regionali del Partito democratico, Renato Locchi ed Andrea Smacchi questa mattina hanno presentato una mozione da discutere in Assemblea legislativa con cui chiedono alla Giunta di impegnarsi presso il Governo per il mantenimento degli impegni assunti in merito all'esclusione dal pedaggiamento del Raccordo umbro con l'Autostrada A1. L'iniziativa dei due consiglieri del Pd fa seguito alla riproposizione, fatta proprio nella giornata di ieri, dall'amministratore unico di Anas Pietro Ciucci, del corrispettivo da pagare per il transito dei veicoli sui 362,9 km di raccordi autostradali gestiti dall'azienda, rispetto ai quali Perugia-Bettolle, con i suoi 58,8 chilometri, rappresenta il tratto più lungo. “Si tratta – sottolineano Locchi e Smacchi – di un'ipotesi irricevibile che bocciamo in maniera categorica, chiedendo al Governo di essere conseguente con i pareri negativi dati agli ordini del giorno già presentati sull'argomento. L'introduzione del pedaggio in una regione già di per sé priva di grandi vie di comunicazione, si afferma nella mozione, produrrebbe nei fatti gravi ricadute economiche e sociali, a danno di famiglie ed imprese. La strada, oltre a non beneficiare di adeguati percorsi alternativi per ampi tratti, si trova in pessime condizioni, sia dal punto di vista infrastrutturale che manutentivo”. Nel testo della mozione, oltre al rifiuto del pedaggio, si ribadisce la “l'esigenza di recuperare i ritardi accumulati nello sviluppo delle vie di comunicazione regionali e la necessità di convocare al più presto un tavolo inter-istituzionale con i parlamentari umbri, le istituzioni locali e le forze economiche e sociali del territorio. L'obiettivo – concludono i due esponenti Pd – è di dare un forte segnale di unità e manifestare netto contrasto nei confronti di una scelta sciagurata per l’intera comunità regionale”.
Mobilitazione generale – Roberto Giannangeli, direttore provinciale della Cna di Perugia, già animatore dell’iniziativa Tir Lumaca del giugno scorso, è deciso a dare nuova spinta alle iniziative di protesta. “Dopo le dichiarazioni dell’amministratore delegato dell’Anas, Pietro Ciucci, che nell’audizione alla Camera dei giorni scorsi ha riconfermato le intenzioni di introdurre il pedaggio su alcune arterie stradali, tra le quali il raccordo Perugia – Bettolle, inviteremo tutte le forze sociali, i cittadini e le istituzioni a mettere in campo un’azione condivisa per scongiurare che l’annuncio diventi realtà. L’Anas non può pensare di fare cassa sulla pelle di un intero territorio per fare fronte alla riduzione dei trasferimenti statali. Piuttosto, cominci a razionalizzare se stessa”. E infine Giannangeli aggiunge: “è anche una questione di merito perché nonostante la Perugia – Bettolle sia stata classificata decenni fa come un raccordo autostradale, oggi non presenta più le caratteristiche tecniche che un’arteria a pagamento deve possedere”. Per scongiurare che il pedaggio diventi realtà la Cna chiama il territorio alla mobilitazione. “Nei prossimi giorni – annuncia Giannangeli – sonderemo la disponibilità delle associazioni imprenditoriali, dei sindacati dei lavoratori, delle associazioni dei consumatori, delle istituzioni locali (molte delle quali già dichiaratesi contrarie al provvedimento), a costituire un fronte comune contro chi, anziché cittadini, forse ci considera sudditi da vessare”.