Il commissariamento del Partito democratico di Spoleto sembrava essere da tempo l’auspicio un po’ di tutti. Almeno a giudicare dalle reazioni a caldo di vari esponenti del Pd cittadino. La decisione del segretario regionale Giacomo Leonelli mette fine – o questa almeno è la speranza – ad una fase tormentata del partito, che dopo la sconfitta alle elezioni amministrative del 2013 (nella foto un momento della campagna elettorale di allora) e la impossibilità di imporre un candidato spoletino alle elezioni regionali del 2014, è pressoché inesistente. Anche se ancora oggi tra i commenti su Facebook e gli scambi di telefonate si continua a puntare il dito contro quella o l’altra corrente. Perché nella sede di viale Trento e Trieste in realtà non si è mai archiviata la distinzione tra diessini e margheritini, anzi le fazioni sono aumentate a dismisura dopo l’avvento di renziani (della prima e della seconda ora), civatiani e chi ne ha più ne metta. Prova ne è quell’ex dirigente che commenta, rigorosamente in modo anonimo e probabilmente a ragione: “Se è arrivato il commissariamento è perché i margheritini non si presentavano alle assemblee“.
Il delicato compito di ricostituire il Partito democratico spoletino è ora affidato all’ex assessore provinciale Carlo Antonini, designato da Leonelli per traghettarlo verso lidi migliori. Anche se per il segretario regionale è tutto fatto e definito, quello provinciale Dante Andrea Rossi non manca di osservare che in realtà tutto dovrà essere ratificato dalla direzione regionale del partito entro 30 giorni e “che ancora non è stata convocata“. E intanto a Leonelli arrivano anche le bordate della consigliera comunale, e membra dell’assemblea nazionale del Pd, Laura Zampa. Che non ha gradito di aver appreso del commissariamento da un sms inviato da chi aveva letto su Facebook il post del segretario regionale.
Leonelli, comunque, dopo aver annunciato la decisione sul social network, seguita un paio di ore dopo da un comunicato stampa in cui ufficializzava la nomina a commissario del Pd di Spoleto di Carlo Antonini, ha inviato anche una lettera all’assemblea comunale del Pd cittadino (che avrebbe dovuto riunirsi giovedì sera), agli iscritti e per conoscenza al segretario regionale Dante Andrea Rossi, di cui Tuttoggi.info è in possesso. “A seguito del parere favorevole, unanimemente espresso dalla Commissione regionale di garanzia del Pd Umbria, e stante l’impossibilità da parte degli organismi dirigenti di esercitare le proprie funzioni, ai sensi dell’articolo 17, comma 1 e 2 dello Statuto nazionale, – si legge nella missiva – si stabilisce di procedere con il commissariamento della Segreteria e della Presidenza dell’Assemblea del Pd di Spoleto. Si individua nel dott. Carlo Antonini, membro dell’Assemblea nazionale Pd, la figura del commissario. Ai sensi di tale atto, è da ritenersi revocata d’ufficio la convocazione dell’assemblea comunale prevista per domani, giovedì 3 dicembre”.
“Il commissariamento ci può anche stare – commenta a caldo Laura Zampa, contattata da Tuttoggi.info – perché da tempo ci sono dei motivi per farlo. Serve un ripensamento profondo nel partito ed una persona super partes può riportare il dialogo. Ma stupiscono le modalità ed il metodo, cioè che venga annunciato su Facebook prima che siano avvisati gli organi istituzionali: questo è incredibile. Stiamo parlando della vita di un partito e rimango basita nel momento in cui mi ritrovo un sms di una persona che mi avverte del commissariamento dopo averlo letto su Internet. Osservo con piacere – incalza la consigliera spoletina – che esiste una commissione di garanzia del Pd, visto che non mi ha mai risposto alla lettera che ho scritto in occasione delle elezioni regionali, quando non è stato indicato nessun candidato di Spoleto”. Al di là delle note polemiche, comunque, l’auspicio di Laura Zampa è che “si riesca a trovare la quadra nel Pd, seppure come opposizione, per ritrovare un dialogo con i nostri concittadini, che sia attraverso il commissario, con dei congressi, l’importante è che si dettino dei tempi e metodi chiari”.
Riporta invece alle questioni tecniche il segretario provinciale, nonché capogruppo consiliare, Dante Andrea Rossi. “Il commissariamento ora va ratificato dalla direzione regionale entro 30 giorni, che ancora non è stata convocata”. Un atto che, spiega Rossi, nasce dalla contestazione della “convocazione dell’unione comunale di domani sera, che avveniva in ritardo e non con i punti concordati con Vilma Fiata”. Anche lui, comunque, di fatto si dice d’accordo con l’estrema misura intrapresa da Leonelli. “Il commissariamento – dice – è funzionale a riacquisire un governo del partito locale quanto prima, con l’obiettivo di un profondo cambiamento. Con i vari circoli, come gruppo consiliare condividiamo la valutazione di voler fare un’azione unita di contrapposizione al governo cittadino, che giudichiamo inadeguato. Speriamo quindi che, attraverso una fase di congressi, si riesca quanto prima a nominare una segreteria che faccia un’attività politica condivisa”. E chissà che possa essere la volta buona per trovare un’unità finora mai raggiunta.