Pd Gubbio commissariato con una mail, reggenti non ci stanno "Metodi bulgari da respingere, qui governiamo noi" - Tuttoggi.info

Pd Gubbio commissariato con una mail, reggenti non ci stanno “Metodi bulgari da respingere, qui governiamo noi”

Davide Baccarini

Pd Gubbio commissariato con una mail, reggenti non ci stanno “Metodi bulgari da respingere, qui governiamo noi”

La reggenza eletta dall'Unione comunale respinge la decisione del segretario regionale Bori, che proprio ieri ha annunciato Presciutti come commissario "Decisione irricevibile e inaccettabile"
Mar, 30/07/2024 - 09:44

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Arriva a stretto giro di posta la risposta del Pd Gubbio, all’indomani del commissariamento annunciato da Tommaso Bori con una lettera ai vertici del partito.

I 5 reggenti attuali – Giovanni Manca, Giovanna Uccellani, Ubaldo Casoli, Nicola Maria Aloia e Gianni Fabretti – contestano la decisione del segretario umbro che – riferiscono – “ha spedito una mail contenente una lettera non datata, non firmata e senza alcun tipo e forma di contraddittorio, per annunciare il commissariamento del circolo del PD di Gubbio, in spregio a qualsiasi regola che disciplina e regola la vita del nostro partito e alla legittima volontà degli iscritti degli organismi elettivi del congresso e degli elettori”.

Questi toni e questi metodi, privi di elementi fattuali e di diritto, vanno respinti integralmente come arbitrari, discrezionali e ‘bulgari’ – hanno aggiunto dalla segreteria eugubina – Il PD di Gubbio è correttamente governato da una reggenza legittimamente eletta dall’Unione Comunale che, come da statuto, è sovrana. La lettera che, a dire di Bori, è scritta a norma statutaria e che si appella a termini altisonanti come Condivisione e Collegialità nella fattiva collaborazione di tutti per affrontare al
meglio le elezioni regionali, rimane priva di elementi formali e sostanziali che la rendono ricevibile e accettabile”.

Resta dunque altissima la tensione all’interno del partito a livello locale e regionale. Ricordiamo che la scelta di Bori, che ha scelto come commissario Massimiliano Presciutti, è derivata dal risultato non soddisfacente raggiunto dal Pd nelle scorse elezioni amministrative e – come evidenziato da lui stesso – “dal costante clima conflittuale nel corso degli anni all’interno del Partito tra iscritti e simpatizzanti“. La crepa all’interno del partito, già aperta dalle dimissioni del segretario Grilli, ora è stata ulteriormente “allargata” da questo contestatissimo commissariamento.

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