E’ finito con una serie di condanne il processo di primo grado nei confronti di quattro persone, dello stesso nucleo familiare, alla sbarra perchè secondo quanto ricostruito dall’accusa hanno minacciato ripetutamente la moglie dello zio non approvandone la relazione con il congiunto e sulla base dei litigi per di una contesa corte comune tra le loro rispettive abitazioni. Non solo ma in mezzo a questo clima di “terrore” familiare sarebbe finito anche il figlio di 5 anni, minacciato e spaventato a tal punto da farlo arrivare in ospedale sotto choc.
Oggi il cognato e il nipote del marito della 47enne presa di mira è stato condannato al pagamento di una multa di 400 euro di multa. Ma la condanna più pesante è arrivata per l’altro nipote e per sua moglie condannati rispettivamente ad un anno di reclusione (pena sospesa e non menzione) e a 7 mesi di reclusione, oltre al pagamento di un risarcimento di 20 mila euro e delle spese processuali. Soddisfazione per la sentenza è stata espressa dall’avvocato Delfo Berretti, difensore della parte civile.
La vicenda. Uno zio anziano. I nipoti che forse sperano nell’eredità e invece l’uomo si sposa con una donna di origine straniera e con lei mette al mondo tre figli. Tutti vivono nella stessa casa ad Assisi, divisa in due proprietà e con una contesa corte comune, alla quale sarebbe stato impedito l’accesso alla donna e ai suoi bambini. Molteplici le liti in quel 2009 che vede finire in ospedale sia la madre che i bambini. Nelle denuncia che la donna si decide a sporgere alla polizia di Assisi si legge “Innumerevoli volte mi insultavano, mi chiamavano morta di fame e dicevano che ero venuta con il gommone dal Marocco“ e anche in un giorno in cui il parente aggressivo brandiva un frullino “vi ammazzo tutti con il frullino, ti schiaccio la testa con il martello”.
Picchiata e derubata nella sua proprietà. Ma uno degli episodi più gravi si verifica contro il piccolo di 5 anni, quando viene minacciato con una cazzuola da muratore . “Ti spacco la faccia, ti taglio la testa”avrebbe gridato l’adulto contro il minore che in preda allo choc è stato portato in ospedale. E infine l’aggressione alla madre 47enne: “Un giorno G. è entrato nella nostra proprietà mi ha afferrato per i capelli, prendendomi da tergo ed ha iniziato a colpirmi con pugni e schiaffi e altri due parenti a quel punto sono intervenuti ma invece di aiutarmi mi urlavano ‘sudici mongoli’, mettendomi le mani addosso mi hanno strappato dal collo una collana e se ne sono impossessati“.