Letta la nota diffusa alla stampa da Andrea Liberati e Claudio Fiorelli del Movimento 5 Stelle su presunti “segnali di depotenziamento e forte preoccupazione per il futuro” dell’ospedale di Terni, il commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni Lorenzo Pescini interviene per tranquillizzare tutti sul fatto che “non è in atto alcun processo di depotenziamento dei servizi dell’Azienda ospedaliera di Terni”. Nella mattina di oggi, gli esponenti del Movimento 5 Stelle avevano infatti avanzato dubbi sull’operato della dirigenza del Santa Maria, puntando il dito sul Reparto di Cardiochirurgia, dove, secondo i due politici “un professionista andrà in pensione senza che si sia provveduto ad una sostituzione”.
“Nonostante le rassicurazioni dei vertici sanitari della Regione Umbria e dell’Azienda Ospedaliera circa la salvaguardia e il potenziamento dell’alta specialità a Terni – proseguono i pentastellati – non c’è stato ancora quel segnale di discontinuità che ci confermi il cambio di rotta, anzi assistiamo a tutt’altro. Basti pensare che un servizio come la Cardiochirurgia, il cui organico completo richiederebbe almeno 6 persone, dispone di soli 3 chirurghi, più un primario facente funzione. Con un numero così esiguo di medici c’è un concreto pericolo per la continuità operativa e, cosa ancor più grave, il rischio di non poter garantire le emergenze le quali, è superfluo ricordare, pongono il paziente a rischio di vita”.
“Al contrario – ha invece spiegato il commissario Pescini – alla luce del recentissimo sblocco regionale in materia di concorsi e selezioni pubbliche e compatibilmente con i vincoli economici di bilancio assegnati, confermo che già da fine agosto procederemo a rivedere l’intero piano assunzioni 2019 al fine di risolvere il prima possibile le maggiori criticità e carenze organizzative ad oggi intercettate e, con tutti gli strumenti contrattuali disponibili, è mia intenzione costruire e mantenere le necessarie competenze e professionalità all’interno dell’ospedale. Questo non soltanto per garantire l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza ai cittadini, ma anche e soprattutto per sviluppare le molte eccellenze che consentono alla nostra Azienda di offrire servizi di altissima qualità sia sul territorio che a livello extraregionale, tra cui, naturalmente, la citata Cardiochirurgia”.