Ospedale di Terni in crisi: "la Regione venga a vedere in che condizione operano lavoratrici e lavoratori di questa azienda".
Ospedale di Terni: è ancora emergenza totale al Pronto Soccorso, così come in tanti reparti.
“Non ci stancheremo di continuare a denunciare ciò che quotidianamente avviene in tutti i reparti dell’ospedale di Terni”, dichiara Giorgio Lucci, segretario generale Fp Cgil. “È un obbligo morale nei confronti dei lavoratori di questa azienda, che da anni si spendono, con carichi lavorativi ben lontani dagli standard, con rinuncia costante di ferie e riposi”. Il tutto, ovviamente, nell’interesse di un bene collettivo primario: la salute, “con indubbia compromissione dello stato di benessere psicofisico”.
Lucci: “Denunciare è un obbligo etico e morale”
“Denunciare – continua Lucci – è un obbligo etico e morale anche per tutti coloro che usufruiscono dei servizi di questa azienda”. “Recentemente abbiamo aperto uno stato di agitazione per il Pronto Soccorso e per le attività chirurgiche”. Nel Pronto Soccorso, difatti, “staziona ovunque, da giorni, un numero impressionante di pazienti Covid, e non solo; spesso anziani, in attesa di un posto letto, che sarà in un corridoio di degenza, visto che i reparti sono già al limite”.
Ospedali di Terni e Narni, Fp Cgil proclama stato di agitazione
“Non possiamo aspettare la realizzazione di obiettivi a lungo termine”
“In tutto questo, inoltre, i percorsi di sicurezza sono saltati, si penalizzano ulteriormente, dopo due anni di pandemia, le liste chirurgiche”. “Non possiamo aspettare solo la realizzazione di obiettivi a lungo termine. L’emergenza di questa azienda è ora, come lo era qualche anno fa prima del Covid. La direzione del Santa Maria si deve prendere la responsabilità di trasferire alla Regione la realtà di un Ospedale che sta implodendo”.
Piano dei fabbisogni ridimensionato
La Regione, addirittura, secondo la Cgil, avrebbe ridimensionato di nuovo “il piano dei fabbisogni presentato, che per il 2022 prevedeva un indispensabile incremento delle risorse umane”. “Un piano dei fabbisogni che – insiste Lucci – essendo uno strumento gestionale e dinamico previsto dalla Legge Madia, dovrebbe fronteggiare le vecchie criticità, ora vere e proprie emergenze, permettendo anche alla direzione del Santa Maria una flessibilità utile a contrastare i picchi pandemici, come quello attuale”.
“La Fp Cgil invita la presidente della Regione e l’assessore alla Sanità a visitare il Santa Maria”
“La Fp Cgil invita, ora e non tra un mese, la presidente della Regione e l’assessore alla Sanità a visitare l’azienda ospedaliera di Terni, non per una visita di rappresentanza, ma per un’immersione nella cruda realtà ordinaria dell’azienda, del Pronto Soccorso, delle Medicine, delle Chirurgie”. “Chiediamo loro di verificare l’affanno degli operatori, di spiegare la mancata implementazione degli organici al variare dei picchi pandemici. Chiediamo loro di spiegare ai pazienti e ai loro familiari per quale motivo sia diventato un lusso ambire a un posto letto in corridoio, senza dignità e privacy, e perché nuovamente il nostro Pronto Soccorso si configuri come un campo di battaglia”.
“I bilanci non possono determinare sicurezza e qualità dell’assistenza”
“Purtroppo – conclude Lucci – la realtà parla chiaro, ed è indubbiamente diversa da quella dipinta da coloro che si ostinano a rappresentare il Santa Maria come un’eccellenza”.
“Finché saranno i bilanci a determinare la sicurezza, la qualità dell’assistenza e della cura, sarà impossibile invertire questo degrado. Limiti finanziari, tetti di spesa, obiettivi di spesa: parole che ritornano sempre nella relazione programmatica, ricadendo pesantemente, però, su chi ha diritto alle cure”.
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