Questa mattina, nella sala del consiglio comunale, la 2° commissione consigliare ha dato luogo all’audizione dell’assessore alla sanità Luca Barberini, dei vertici della Asl e dell’Azienda Ospedaliera. Presenti anche le rappresentanze sindacali e professionali del mondo della sanità.
L’assessore regionale, nel suo intervento, ha spiegato le politiche regionali sanitarie, ha parlato degli standard raggiunti e si è soffermato in particolare sugli investimenti effettuati nel territorio ternano, sull’azienda ospedaliera, sia per quanto riguarda gli ammodernamenti strutturali, tecnologici e sul personale: “Il primo tema – ha detto Luca Barberini – è che il sistema sanitario nazionale riesce, nonostante tante difficoltà, a garantire quella qualità obiettivo della legge istitutiva. Il nostro Paese è tra i principali per l’offerta sanitaria. L’Umbria pur essendo una piccola regione è tra le prime per i risultati conseguiti soprattutto nel rapporto qualità costi, cresciamo anche in termini di servizi. Siamo tra le prime tre regioni. Il costo dei farmaci innovativi è di ulteriori 20 milioni. Occorre un incremento del fondo sanitario nazionale. La scelta della regione è quella di efficentare, puntare sull’innovazione tecnologica, qualificare ulteriormente i servizi. Approvato alla fiine del 2015 il piano della prevenzionale. Nel primo semestre del 2019 tutti gli strumenti di programmazione saranno funzionanti. Riscrittura dei regolamenti definendo standard e rette”.
“Il piano sanitario regionale – ha proseguito l’assessore – non tocca minimamente le organizzazioni delle strutture ospedaliere, la nostra comunità regionale potrà continuare ad utilizzare le due aziende ospedaliere, Terni e Perugia. Nessun depotenziamento, anzi, ci sarà un incremento di oltre 90 unità di personale”.
Secondo quanto riferito da Barberini l’azienda di Terni è quella autorizzata al maggior numero di incremento delle risorse, altre 122 risorse umane. Adeguamento tecnologico che nel solo 2018 ha visto procedure concluse per 5 milioni e che ne ha viste avviate per altri 6 milioni. Nell’azienda ospedaliera aumentano gli interventi, il valore delle attività passa da 126 milioni a 130 milioni . I lavori realizzati nel blocco operatorio per aumentare del 20% l’operatività. 400 mila euro per il pronto soccorso, in corso trasferimento della radiologia per 2 milioni, completamento dei lavori al terzo piano per il trasferimento della pediatria per 600 mila euro, trasferimento della oncoematologia, completamento dei lavori del sesto piano.
“Sull’azienda ospedaliera noi non abbassiamo la guardia – informa l’assessore – per l’ospedale di Terni il 20% dell’attività viene fornita a chi viene in Umbria perché sa che trova qualità. L’indice di attrazione di Terni è superiore a quello di Perugia. Numeri confermano l’attenzione. Terni ospedale di alta specializzazione e di territorio.
Conferma dell’ospedale di Narni-Amellia, di bassa complessià, riservando all’azienda ospedaliera di concentrarsi sull’alta complessità. Conferma della città della salute che concentri tutte le attività dislocate sul territorio. Nell’alta specializzazione nulla cambia Occorre sforzo innovativo per collaborazione delle equipe per aumentare la qualità e per arrivare alle soglie minime previste del piano nazionale. Preoccupazione di carattere nazionale, questo è un paese che non ha saputo fare la programmazione della classe medica, negli ultimi 15 anni abbiamo un deficit tra entrate e uscite. Mai poste limitazioni turnover”.
Sul tema è intervenuto il sindaco Leonardo Latini: “Su queste tematiche c’è una piena sintonia dell’assise cittadina ternana, la regione di questo ne deve prendere atto. Oggi abbiamo visto che c’è un’ampia condivisione di tutte le forze sociali, c’è il pieno coinvolgimento di tutti i corpi intermedi. Una preoccupazione tangibile. Il piano sanitario regionale deve essere condiviso, gli stakeholder dovevano essere individuati magari prima, gli enti locali. Difendere i presidi sanitari è una difesa di civiltà. Abbiamo una intera città che esprime preoccupazione e che chiede risposte. Le preoccupazioni sollevate permangono, c’è un rischio oggettivo del depotenziamento della azienda ospedaliere locale. C’è una volontà – continua il sindaco – di accorpare le strutture di alta specializzazione, non c’è scritto che si va verso una unica azienda ospedaliera ma, nei fatti, si va verso questo. Accentramento dei posti apicali al di fuori dei confini della nostra provincia, Chiediamo certezze. Chiediamo parole e soprattutto documenti chiari. Chiediamo due aziende ospedaliere di alta specialità integrata con gli ospedali territoriali, due Asl, una naturalmente con sede a Terni. La città della salute è una buona notizia, ma sarebbe opportuno un crono programma e un tavolo comune. L’ospedale di Terni è la struttura ospedaliera più vecchia dell’Umbria. Costi di gestione, di manutenzione ordinaria e straordinaria alta. Oggi c’è stata tanta partecipazione e condivisione perché dietro queste preoccupazioni si muoveranno delle battaglie e su queste si muoveranno tutti i cittadini a prescindere dalla appartenenza politica, nessuno di noi farà un passo indietro”.
I rappresentanti della Cgil non sono convinti delle rassicurazioni di Barberini: “L’ipotesi di una ulteriore semplificazione vedrebbe la nostra organizzazione fortemente contraria e pronta a forti iniziative di protesta. Non si tratta della solita diatriba tra Terni e Perugia – spiega la Cgil – il tema è ben più complesso, si tratta di garantire a tutti i cittadini della regione elevati standard di risposta sanitaria. Da discutere invece la possibilità di una vera integrazione tra Aziende Ospedaliere e Asl del territorio, elemento che giudichiamo positivo, che era uno dei punti qualificanti della vertenza sindacale che Cgil, Cisl e Uil hanno condotto negli ultimi due anni. A nostro avviso, però, non è chiaro con quale ipotesi organizzativa si intenda sviluppare questa integrazione. Noi riteniamo che serva un provvedimento che veda un passaggio funzionale, con le relative responsabilità legali, alle funzioni igienico organizzative per ricovero dei pazienti acuti, attività di pronto soccorso e specialistiche dei poliambulatori direttamente alla Aziende Ospedaliera di riferimento.