Ospedale di Spoleto, nuovo macchinario per radioterapia | Inaugurato il pronto soccorso - Tuttoggi.info

Ospedale di Spoleto, nuovo macchinario per radioterapia | Inaugurato il pronto soccorso

Sara Fratepietro

Ospedale di Spoleto, nuovo macchinario per radioterapia | Inaugurato il pronto soccorso

Il direttore generale dell'Usl fa il punto su medici e reparti | Barberini: "Il San Matteo sarà sempre garantito, ma sull'integrazione la scelta è nostra"
Sab, 10/12/2016 - 11:40

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Medici, primari e infermieri in arrivo, nuovi investimenti e rassicurazioni sul futuro dell’ospedale San Matteo degli Infermi. E’ quanto emerso ieri mattina durante l’inaugurazione dei locali rinnovati del pronto soccorso di Spoleto. Un appuntamento che è servito non solo a presentare gli interventi fatti al pronto soccorso (manca soltanto la parte più esterna, la cosiddetta camera calda), ma anche a fare il punto della situazione del nosocomio.

Al pronto soccorso 26mila accessi all’anno

I dati del pronto soccorso sono stati illustrati dal primario facente funzione, il dottor Gianluca Proietti Silvestri. Circa 26mila gli accessi registrati nel 2015, in linea con gli anni passati. Ad aumentare sono però i servizi offerti: ad esempio gli esami di laboratorio hanno avuto un’impennata e sono stati quasi 90mila. Degli utenti, però, soltanto l’11% sono stati ricoverati. Segno – ha commentato l’assessore regionale alla sanità Luca Sapori – che il pronto soccorso funziona, ma anche che viene utilizzato spesso impropriamente per una mancanza di collegamento con le strutture del territorio. I dati parlano di 1.140 (4,4%) persone in osservazione breve intensiva, del 10,37% di pazienti poi ricoverati al San Matteo e dello 0,66% (137 utenti) trasferiti in altri ospedali. L’attività ambulatoriale di follow up ha riguardato invece 2.000 pazienti. Questa invece la casistica dei pazienti sottoposti ad osservazione breve intensiva: dolore toracico 23,8%, sindromi addominali 15,8%, sindromi urologiche 5,7%, traumatologia 11,1%, sincope/lipotimia 6,5%, allergie/angioedemi 0,6%, sindromi respiratorie 5,26%, scompenso cardiaco 1,5%, sindromi vertiginose 5,5%, aritmie 5,9%, reumatologia, radicoliti 1,7%, sindromi neurologiche 3,8%, intossicazioni 3,6%, crisi ipertensive 3,15%, sindromi psichiatriche 1%, alterazioni metaboliche 1,9%.

Ora c’è uno spazio di ascolto anche per le donne maltrattate

 Il primario ha illustrato poi i vari interventi svolti nei locali, completamente rinnovati, con sale d’attesa e spazi divisi per colore (quelli del triage, verde, giallo e rosso). Nell’ambulatorio giallo è anche presente uno spazio di ascolto, importante soprattutto per i cosiddetti “codici rosa”, cioè le donne che arrivano al pronto soccorso perché oggetto di maltrattamenti in famiglia, e per chi ha un disagio psicologico. Da qualche mese, poi, per i codici rossi (i feriti gravissimi) è disponibile anche un ecografo. I lavori, finanziati dall’Usl 2, sono stati effettuati su progetto e direzione dei lavori dell’ingegnere spoletino Luca Berardi, dello studio Iquadro Ingegneria. A contribuire sono stati anche la Fondazione Cassa di risparmio di Spoleto (con 50mila euro), la Fondazione Antonini (donando un fantoccio utile per la formazione) e la Fondazione Micheli (con della strumentazione), i cui rappresentanti erano presenti ieri e sono stati ringraziati caldamente dal direttore del presidio ospedaliero Luca Sapori.

Terremoto, il piano di emergenza ha funzionato

Durante la mattinata è stato anche fatto il punto sull’attività dell’Usl 2, e del pronto soccorso di Spoleto in particolare, nella gestione dell’emergenza dopo il terremoto del 30 ottobre. “Fortunatamente ci sono stati  pochi feriti – ha osservato Sapori – ma dagli operatori è stato organizzato un piano di emergenza che ha funzionato alla perfezione per assistere e curare i feriti della Valnerina”. Un forte ringraziamento, per questo, è arrivato anche dal direttore generale dell’Usl Umbria 2, Imolo Fiaschini. Che comunque ha ricordato come ancora oggi ci sono delle piccole criticità nelle zone terremotate per le prestazioni ambulatoriali. “La risposta fornita nell’emergenza terremoto – ha osservato l’assessore regionale Barberini – è stata di assoluta qualità. In poche ore il 30 ottobre abbiamo tirato fuori dagli edifici oltre 500 persone, solo 5 attraverso l’elisoccorso e tutte le altre in ambulanza“. Non solo feriti, ma anche i tanti ospiti nelle strutture ospedaliere e nelle residenze sanitarie della Valnerina.

Appello di Comune e Fondazione Carispo sul San Matteo

Ad elogiare gli interventi effettuati sul pronto soccorso di Spoleto è stato il vice sindaco Maria Elena Bececco, che ha ricordato la sua vicinanza alla struttura, dove suo padre ha sempre lavorato. “C’è una grande attenzione ai pazienti e all’organizzazione e tutta la città ha partecipato  attivamente: è sempre presente quando si parla di ospedale” ha osservato, chiedendo poi “la massima attenzione alle risorse umane, anche su altri reparti”. L’assessore al sociale ha ricordato i problemi della partoanalgesia, ricordando poi l’attività che si sta portando avanti per l’integrazione con l’ospedale di Foligno. “Dobbiamo puntare sempre a mantenere le eccellenze nel nostro ospedale” ha detto.

Ha invece ricordato come “certe volte c’è uno strabismo e speriamo in futuro ci sia più sinergia” il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, Sergio Zinni. “Noi come fondazione – ha aggiunto – siamo partiti da lontano nel sostegno a questo presidio, perché ha una storia importante, un ruolo essenziale nel territorio. L’ospedale non sono solamente i muri, ma le professionalità”.

La situazione reparto per reparto

A tranquillizzare gli animi, facendo il punto della situazione, è stato il dg dell’Asl, Fiaschini. “Sui lavori del pronto soccorso – ha esordito, complimentandosi con Sapori – mi è piaciuta molto la condivisione delle scelte fatta con gli operatori: non può che essere questo il metodo. In ospedale, ma la situazione è generalizzata, c’è una carenza di personale medico a causa delle mobilità. E’ una situazione continua che ci mette in seria difficoltà, perché per sostituire le persone ci vogliono mesi. Al pronto soccorso per adesso abbiamo sistemato l’organico medico, anche se sta andando in sofferenza il numero degli infermieri, a causa di 2 assenze prolungate ed altri 2 spostamenti a Perugia. Un infermiere è arrivato, un altro è in arrivo, per altri 2 è in corso lo scorrimento della graduatoria e quindi non dovremmo avere problemi”.

Per quanto riguarda la Cardiologia, c’è stata una assunzione, quella del dottor Michele Castelli. Sulla tanto discussa partoanalgesia, “che non riusciamo a risolvere, abbiamo fatto un ulteriore avviso per gli anestesisti dopo che il primo era andato deserto, stiamo assumendo per arrivare al famoso numero dei 14 indicato: appena arriva il 14esimo partiamo con il parto indolore, senza più scusanti, messaggio chiaro anche al direttore del presidio“.

In Chirurgia è stato assunto un nuovo chirurgo, il dottor Marano, e “il reparto dovrebbe cominciare a lavorare abbastanza bene” ha commentato Fiaschini. “Non abbiamo più il timore del nostro primario di Ortopedia, Battista Mancini rimarrà tra di noi”. Sotto controllo anche l’Oncoematologia e la Medicina. In quest’ultimo reparto è arrivato un medico ed è stato nominato il primario facente funzione, mentre entro una decina di giorni dovrebbe uscire il bando per il concorso da primario. Primario in arrivo anche a Radioterapia, per il quale si stanno calendarizzando le prove del concorso. Aumentato invece l’organico sull’Endoscopia digestiva, dove c’è un gastroenterologo in più da qualche giorno. Aumentato pure un medico del Servizio immunotrasfusionale. “Ci pare sinceramente che tutto quello che ci eravamo detti prima dell’estate è andato in porto o sta andando in porto” ha commentato il direttore generale dell’azienda sanitaria.

Arriva un acceleratore per la Radioterapia, assicurazioni sul futuro

Ad annunciare l’arrivo di un nuovo macchinario per la Radioterapia, un cosiddetto acceleratore, è stato invece l’assessore regionale alla Sanità Luca Barberini. “Dopo 20 anni abbiamo ottenuto i finanziamenti del cosiddetto ‘Articolo 20′”, che serviranno appunto per nuovi investimenti. Barberini, che a sorpresa ieri mattina ha compiuto un tour tra i reparti del San Matteo degli Infermi. “Su questo ospedale ciclicamente c’è un allarme, ma non è che il futuro dell’ospedale viene garantito da chi fa un’interrogazione. Il San Matteo degli Infermi – ha assicurato – fa e farà parte della rete dell’emergenza regionale, idem il punto nascita. E’ una struttura che può dare risposte di un certo tipo e le darà, verrà garantito anche nel futuro Piano sanitario regionale”. Quanto alla sostituzione dei primari, “la facciamo, ma faccio la raccomandazione di dare spazio in futuro alla qualità, a chi ha più titoli”. Un’affermazione che ha lasciato qualche perplessità tra i presenti, quasi come a dire che finora i criteri per la scelta dei primari fossero altri.

Poi la questione dell‘integrazione degli ospedali di Spoleto e Foligno: “per fare di questo polo il terzo della regione dobbiamo parlare di collaborazioni vere, cercando di considerare i due presidi un tutt’uno. Bene la nomina dei 6 ‘saggi’, ma la scelta è tutta medica. Dai ‘saggi’ mi aspetto un contributo autorevole, ma poi la responsabilità tecnica e politica dell’integrazione ce l’abbiamo noi e vogliamo esercitarla per dare risposte di qualità. Vogliamo continuare ad investire con convinzione – ha concluso Barberini – in questa struttura ospedaliera”.

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