Ospedale, servizio accoglienza sospeso: i volontari lo faranno ugualmente in attesa di risposte dall'Azienda

Ospedale, servizio accoglienza sospeso: i volontari lo faranno ugualmente in attesa di risposte dall’Azienda

Redazione

Ospedale, servizio accoglienza sospeso: i volontari lo faranno ugualmente in attesa di risposte dall’Azienda

Mar, 02/09/2025 - 16:02

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Gli utenti che si addentrano nei complessi corridoi di quella cittadella che è l’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia non stanno trovando più i volontari che, dalla postazione di fronte al Cup, li aiutano a ritrovare gli ambulatori ed i servizi che devono raggiungere. Il servizio è stato infatti sospeso.

“Sono parecchi anni – scrivono in una nota la segretaria generale UilP Umbria, Elisa Leonardi e il presidente di Ada Umbria, Luciano Tarborchi – che i volontari di A.D.A. (Associazione Diritti Anziani) Umbria prestavano attività di accoglienza, informazione e orientamento ai cittadini, insieme ad AUSER e ANTEAS, nei principali punti di accesso dell’Ospedale regionale di Perugia sulla base di apposita convenzione. Due anni fa, la Direzione ospedaliera ridusse il servizio a una sola postazione (quella nei pressi del CUP), nonostante le proteste degli utenti. Ora si è arrivati alla chiusura!”.

Il servizio, che ha sempre trovato il più ampio consenso dei cittadini, ha costituito la prima cartina di tornasole sulla qualità che può offrire il complesso ospedaliero. Senza dimenticare – viene sottolineato – l’oscura opera dei volontari come recettori e ammortizzatori del disorientamento, malumori e insoddisfazioni che tanti cittadini lamentano per i ritardi e carenze del servizio pubblico.

I sindacati e le associazioni di volontariato hanno da sempre proposto e sostenuto queste tipologie d’impegno volontario, che rientrano tra le attività previste dalla nuova disciplina del Terzo Settore, che risultano riconosciute e valorizzate nei piani socio-sanitari regionali e fanno parte delle strategie per l’invecchiamento attivo.

Cinque mesi fa, in previsione della scadenza della convenzione, era stato chiesto dalle tre associazioni di volontariato alla Direzione ospedaliera un incontro per definire la prosecuzione del servizio. In assenza di risposta, la richiesta era stata reiterata. L’incontro con la Direzione dell’Azienda ospedaliera non è stato mai concesso alle tre associazioni di volontariato. In sostituzione, il 27 agosto, è giunta una lettera della Direzione Economato e Servizi Alberghieri con cui si comunica la scadenza del servizio al 31 agosto 2025 e si invitava a riconsegnare quanto prima i “gilet rossi” assegnati ai volontari. Il primo settembre è stata già smantellata la postazione dove i volontari prestavano servizi”.

“Anche seguendo una logica prettamente aziendalistica – scrivono ancora la segretaria generale UilP Umbria, Elisa Leonardi e il presidente di Ada Umbria, Luciano Tarborchi – l’utilizzo del volontariato per una serie di servizi consente di abbattere i costi e dirottare le risorse su quelle che sono le vere emergenze. Nel caso dell’ospedale perugino e della sanità pubblica in genere le criticità sono le lunghe ore di attesa ai Pronto Soccorso, i letti dei pazienti nei corridoi, l’impossibilità di prenotare le visite specialistiche, gli interventi chirurgici programmati per tempi sempre più lontani, i lunghi spostamenti quando si riesce ad ottenere un’analisi clinica o una visita specialistica. Questa soppressione operata dall’Azienda ospedaliera è, purtroppo, un’ulteriore dimostrazione del decadimento del servizio sanitario pubblico”.

Mentre sono in attesa di un chiarimento da parte della Direzione dell’Azienda ospedaliera di Perugia in ordine alla cessazione dell’attività di accoglienza, i volontari di ADA Umbria hanno deciso comunque di attivare in maniera autonoma un presidio di informazione ai tanti cittadini che affluiscono all’Ospedale perugino, garantendo la propria presenza in forma del tutto spontanea e gratuita tutte le mattine, a partire da giovedì 4 settembre, sempre nei pressi del CUP.

“Questa attività – informano – verrà prestata per un mese, in attesa dell’incontro chiarificatore mai concesso dalla Direzione aziendale, quale contributo del volontariato al diritto dei cittadini a servizi di qualità. Il suo scopo è anche rendere consapevole l’Azienda ospedaliera dell’importanza che anche queste prestazioni hanno per la piena funzionalità del presidio sanitario. Alla Regione dell’Umbria, che nei piani e programmi socio-sanitari ha sempre riconosciuto ed esaltato il ruolo del volontariato, chiediamo invece se ritiene ancora il volontariato una risorsa da utilizzare il più possibile per potenziare e migliorare la qualità dei servizi offerti alla collettività. E, in questo caso – si chiude la nota – come intende agire a fronte di attività presenti e valorizzate in altre realtà ospedaliere umbre, e ora ritenute non più utili all’ospedale di Perugia”.

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