Che il presidio davanti all’ospedale di Foligno fosse destinato a far discutere era chiaro, tanto sentito tra la popolazione il tema del futuro del nosocomio. Le reazioni comunque non si sono fatte attendere, e sono arrivate attraverso la voce del segretario della Lega Umbria, l’onorevole Virginio Caparvi.
La risposta del centrodestra al presidio
“I sostenitori di quelli che per eliminare le liste d’attesa in pronto soccorso dicevano ‘stacchiamo l’aria condizionata che vanno via tutti’ ora si ergono a paladini di ogni causa, anche la piazza strumentale e insulsa. La gente ha aperto gli occhi e ha potuto constatare il grande lavoro fatto in emergenza dalla presidente Tesei e dall’assessore Coletto” è l’attacco dell’onorevole Caparvi. Presa di posizione che, almeno dei commenti, suscita una bella valanga di haters che ripartono da sanitopoli: “A qualcuno sfugge com’è stata gestita la sanità in passato, almeno la decenza di tacere dopo sanitopoli“, scrive Gianluca Timi. “Prima andava tutto bene nella sanità, ora no, per questa gente” dice Stefano Toni. “Certo che sentir dire da loro ste cose dopo sanitopoli è una comica“, prosegue Luisa Serena.
Chi c’era
“Anche io, come tanti altri, ho voluto portare la mia testimonianza.Sono in attesa dal mese di maggio di poter fare una Risonanza Magnetica alla testa, ma i vari Cup mi hanno fatto sapere che non posono accettare la prescrizione medica, nonostante “urgenza” indicata dal mio medico curante. Sarò costretto a rivolgermi alle strutture private, ma forse non era questo che si voleva?“, è il commento amaro di Roberto Testa, che è stato uno dei protagonisti del presidio con la sua testimonianza. E il politico più alto in grado presente alla protesta, il parlamentare Nicola Fratoianni, torna sull’argomento: “Ero con loro perché hanno ragione. La giunta leghista sta cercando in tutti i modi di spingere i cittadini nelle braccia della sanità privata. E’ sbagliato. La salute è un diritto universale e in quanto tale – conclude Fratoianni – va garantita dal pubblico. In ogni città d’Italia, per tutti e tutte“.