Si è tenuta stamattina (24 settembre), all’ospedale di Città di Castello, una cerimonia di donazione in memoria del dottor Paolo Biagini, stimato medico prematuramente scomparso. L’evento è stato un’occasione per ricordare il suo impegno professionale e umano, oltre che per celebrare la solidarietà della comunità.
La donazione è frutto di una somma raccolta da una pedalata di beneficenza, organizzata lo scorso 14 aprile e denominata “Pedalando con Paolo”, a cui hanno partecipato amici e colleghi di Biagini insieme a varie società ciclistiche. Grazie alla generosità di tutti i partecipanti e alle donazioni delle società Asd Bikeland e Asd MTBistincalliti sono stati raccolti oltre 2.000 euro. Questi fondi hanno permesso l’acquisto di 16 televisori di ultima generazione, installati in ogni camera di degenza del reparto di Medicina, insieme a 2 deambulatori e 4 poltrone modello “comodone” per la mobilizzazione dei pazienti.
Erano presenti alla cerimonia Silvio Pasqui, direttore Presidio ospedaliero Alto Tevere Usl Umbria 1, Ettore Marini e Silvia Franchi, dirigenti del reparto di Medicina Interna dell’ospedale tifernate ed organizzatori dell’evento, Antonello Donati, presidente Asd Bikeland ed organizzatore dell’evento, Paolo Ugolini, presidente MTBistincalliti, e Michela Botteghi, assessore tifernate al Patrimonio e alla Cultura.
“Siamo qui oggi perché vogliamo ricordare un medico che in questo Ospedale si è distinto per le sue grandi doti umane e professionali – ha dichiarato Pasqui – Tutti ricordiamo la profonda dedizione al lavoro del dottor Paolo Biagini che, anche quando si è trovato a dirigere la Struttura Complessa di Medicina, ha continuato a coprire i turni più faticosi, restando in reparto ore ed ore senza risparmiarsi, non sentendosi mai superiore agli altri, ma sempre al servizio di tutti. Ricordiamo la sua grandissima competenza di clinico, soprattutto quando impazzava il Coronavirus e tutti si sentivano in balia di un male insidioso e letale”.
“Paolo, però, da medico fino in fondo, – ha aggiunto – non solo si adoperava in ospedale ma, finito il turno di lavoro, col suo ecografo portatile in spalla andava in ogni casa in cui veniva chiamato per aiutare chi aveva bisogno e si sentiva solo in quei drammatici momenti. In questo modo ha diagnosticato velocemente molte polmoniti e, di conseguenza, ha salvato molte vite. Ci mancano la sua professionalità, senso di responsabilità, sobrietà e sensibilità anche come uomo. Per tutto questo lo ricordiamo e lo faremo sempre con profonda gratitudine per tutte le volte in cui abbiamo avuto il dono della sua presenza”.
“Quando è nata l’idea di organizzare una passeggiata in bicicletta per il nostro caro Paolo, – ha detto Silvia Franchi – da subito io e Ettore Marini abbiamo sentito chiaramente che non ci sarebbe stato modo migliore per ricordare il nostro collega e amico. Da qui la partecipazione della moglie di Paolo, Valentina, e del suo carissimo amico Don Francesco, l’entusiasmo di Antonello e infine la grande risposta della comunità, che hanno permesso di trasformare quell’idea in una giornata carica di emozioni e sorrisi. Grazie alla generosità di tutti, infine, sono state fatte delle importanti donazioni al nostro reparto di Medicina, per rendere un po’ più accogliente e funzionale questo luogo tanto amato dal nostro dottor Biagini”.
“Ricordare pubblicamente Paolo – ha aggiunto Ettore Marini – è per noi la traduzione del sentimento che quotidianamente proviamo attraversando degenze, corridoi e stanze del nostro reparto; ogni cosa ci ricorda il suo passo spedito, le sue battute e i suoi impareggiabili modi di dire… e soprattutto la sua competenza, umanità, il modo delicato di stare accanto alle persone, il suo ‘prendersi cura’”. Le due associazioni sportive di ciclismo si sono infine affidate alle parole di Antonello Donati: “Per la pedalata abbiamo da subito pensato ad un percorso pianeggiante, in fuoristrada, lungotevere, in modo da poter favorire la partecipazione di tutti, anche delle famiglie. Le circa 300 persone presenti ci hanno premiato e hanno testimoniato la stima e soprattutto l’affetto per il dottor Biagini, un affetto che ha portato i suoi frutti proprio nel reparto dove Paolo ha lavorato per anni”.