Coletto: scelta fatta dopo l'analisi di 3 esperti, Perugia primo ospedale Covid dell'Umbria | Le opposizioni: si conferma che il progetto era sbagliato
L’ospedale da campo della Regione sarà usato come pronto soccorso per i pazienti Covid. E le attrezzature delle 8 terapie intensive finora trasferite nell’ospedale resteranno all’ex Silvestrini, salvo diverse future esigenze.
L’assessore Luca Coletto, rispondendo in Aula all’interrogazione delle opposizioni, ha spiegato come sarà utilizzata la struttura finanziata dalla Banca d’Italia, finalmente in funzione dopo due mesi e mezzo dalla sua installazione nel parcheggio dell’ospedale di Perugia.
Le terapie intensive trasferite al Silvestrini
Coletto ha detto che al momento sono attivi 10 posti letto per le degenze Covid, 12 per le terapie sub intensive e 8 per le terapie intensive. Delle 8 terapie intensive trasferite nel reparto allestito al Trancanelli, all’interno dell’ospedale, 4 sono attualmente occupate. Una scelta motivata dal fatto che il farsi carico di pazienti in terapia intensiva all’esterno delle mura ospedaliere avrebbe comportato l’attivazione di ulteriori team sanitari (anestesista e infermieri). Da qui la scelta prioritaria: prima si utilizzano le terapie intensive all’interno dell’ospedale, poi, eventualmente, quelle campali.
Coletto ha chiarito che tutte le attrezzature spostate sono state inventariate e saranno riaffidate alla protezione civile una volta terminata l’emergenza.
Ospedale da campo come pronto soccorso Covid
L’assessore ha detto che la scelta di utilizzare l’ospedale da campo come pronto soccorso Covid è stata assunta dopo la valutazione di tre esperti di emergenza sanitaria. Ciò dovrebbe consentire finalmente di separare i percorsi cosiddetti “sporchi” (cioè dei pazienti Covid) da quelli “puliti”, del resto dei degenti, con l’accettazione esterna dei primi.
Per il trasporto tra l’ospedale da campo e il Santa Maria della Misericordia saranno utilizzate le autoambulanze (come già avviene per l’ospedale da campo militare), non essendo disponibile un percorso coperto.
Primi pazienti all’ospedale civile da campo
Immagini e video
Perugia primo ospedale Covid dell’Umbria
Nell’ospedale da campo saranno trasferiti i pazienti Covid del pronto soccorso. Complessivamente, i posti letto per gli acuti Covid salgono a 152 con l’entrata a regime dell’ospedale da campo, 16 in più rispetto a quelli previsti nel piano di salvaguardia.
“Con l’ospedale da campo, Perugia diventa il principale ospedale Covid della Regione” ha concluso Coletto.
La formazione del persone che opererà nell’ospedale da campo è iniziata lunedì 8 marzo e terminerà questa settimana.
Le opposizioni: si conferma che il progetto era sbagliato
Il consigliere Bettarelli (Pd), che ha illustrato l’interrogazione per conto dell’opposizione, ha parlato di “progetto sbagliato nei tempi e nei modi”. Per l’opposizione, gli oltre 3 miliardi e mezzo spesi per l’ospedale da campo potevano essere investiti in altro modo per fronteggiare l’emergenza. E la scelta di utilizzarlo come punto di primo soccorso, ora a marzo, dopo quasi un anno dall’avvio del progetto, ribadisce l’opposizione, confermano le perplessità iniziali del progetto.
Il blitz delle opposizioni
Dell’ospedale da campo si è poi continuato a parlare a seguito dell’interrogazione del capogruppo della Lega, Pastorelli, sul blitz dei quattro consiglieri del Pd.
Coletto: poco responsabile
Coletto ha informato che i quattro consiglieri non avevano richiesto alcuna autorizzazione. E che sono stati fermati all’interno da due persone dell’Azienda ospedaliera. Non hanno corso alcun rischio epidemiologico, dato che non c’erano pazienti, ha sottolineato Coletto. Che però ha aggiunto: “Tale modus operandi risulta poco responsabile, in quanto non sapevano cosa si stava facendo all’interno della struttura sanitaria”.
Porzi: svolto il nostro ruolo ispettivo, ricostruzione fantasiosa
“Non siamo pericolosi delinquenti. Abbiamo svolto il nostro ruolo ispettivo, che non richiede autorizzazioni scritte” la replica della consigliera Porzi, uno dei quattro che si sono presentati per verificare il funzionamento dell’ospedale da campo. Porzi ha stigmatizzato l’interrogazione di Pastorelli (“atto per chiudere la bocca alla minoranza”) ed ha parlato di ricostruzione “fantasiosa” dell’assessore. Ricordando che i consiglieri si erano presentati prima all’esercito, che controlla l’accesso all’area, e poi alla vigilanza. Telefonando da lì ai vertici dell’azienda ospedaliera, in quel momento assenti.
L’ospedale da campo attivo da mercoledì
E nel pomeriggio il direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Perugia, Marcello Giannico, ha fatto il punto con la stampa sull’apertura dell’ospedale da campo della Regione, che avverrà domani (mercoledì). Con lui la direttrice sanitaria Simona Bianchi e il direttore del pronto soccorso, Paolo Groff, che guiderà l’ospedale da campo. Qui, infatti, inizialmente saranno attivati 10 posti letto per l’osservazione breve intensiva (quella che precede il ricovero vero e proprio dei pazienti Covid). Che potranno essere aumentati a 22 in caso di necessità. Ci lavoreranno 7 medici del Pronto soccorso, insieme a 4 chirurghi.
I moduli Arcuri a fine mese
I moduli del Piano Arcuri a cui si sta lavorando dovrebbero essere pronti a fine marzo, nei primi giorni di aprile al massimo. Ospiteranno subito i pazienti in terapia intensiva, così da poter effettuare i lavori all’interno di TI1, per i quali c’è un finanziamento regionale.
Giannico ha detto che ad ogni sono disponibili 11 posti di terapia intensiva (25 quelli occupati) e 6 per la degenza (136 gli attuali pazienti Covid). Le terapia intensive rimaste nell’ospedale da campo saranno quindi utilizzato soltanto se saranno completamente occupate quelle all’intenro dell’ospedale.
(aggiornamento ore 19.00)