Nel mirino della Procura di Perugia ci sono tutti i concorsi che si sono svolti nell’ospedale Santa Maria della Misericordia nel 2018. O almeno, tutti quelli a cui fanno riferimento gli indagati, a cominciare dagli ex manager Emilio Duca e Maurizio Valorosi (entrambi ancora agli arresti domiciliari) nelle migliaia di pagine con le trascrizioni delle intercettazioni, telefoniche e ambientali, in cui si parla dei concorsi in questione.
L’ultimo aggiunto all’elenco già ben nutrito è quello relativo a due posti di dirigente medico di chirurgia maxillo facciale. Per il quale sono stati iscritti nel registro degli indagati altri tre medici, accusati a vario titolo di abuso d’ufficio, falso materiale e ideologico e rivelazione di notizie coperte da segreto.
I finanzieri del nucleo di polizia tributaria, nel corso delle perquisizioni effettuate anche in ospedale, hanno sequestrato documentazione, ma soprattutto cellulari, smartphone e chiavette usb, consegnate ai tecnici perché ne rilevino tutti i contenuti, anche quelli eventualmente cancellati.
L’ipotesi è che, anche in questo caso, i concorrenti indicati siano stati favoriti mettendoli a conoscenza delle tracce d’esame. Ma secondo quanto spiegato da alcuni degli indagati, i vincitori di quel concorso erano i più titolati. Chiarimenti che confidano di poter rappresentare ai magistrati il prima possibile.
Dalle intercettazioni, tuttavia, emergerebbe una graduatoria decisa a tavolino, al di là dell’andamento delle prove d’esame. E in almeno un caso, gli inquirenti ipotizzano l’interessamento di qualcuno esterno. “Quello di Coso“: così viene indicato uno dei candidati. Dove “Coso“, secondo la ricostruzione della Procura, sarebbe “lo sponsor” che si sarebbe adoperato per garantirne il buon piazzamento.
La visita dei finanzieri in ospedale ha messo di nuovo in fibrillazione il personale, soprattutto coloro che sono stati assunti recentemente, in particolare nell’ultimo anno.
Intanto, la Commissione disciplinare aziendale ha aperto le procedure a carico dei dirigenti indagati. Pratiche che, come richiede il protocollo, sono state sospeso in attesa dell’esito del giudizio penale.
Sarà invece pensionato dal primo novembre un altro dei medici indagati, il professor Vito Aldo Peduto, direttore di Anestesia e Rianimazione II. La comunicazione è stata inviata all’Azienda ospedaliera dal magnifico rettore dell’Università degli studi di Perugia. Contestualmente, dunque, il commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera, Antonio Onnis, preso atto della comunicazione del rettore, ha deciso di interrompere dal primo novembre di quest’anno il rapporto di convenzione con il professor Peduto.