Lu. Bi.
In conclusione della scuola di formazione del Pdl di Orvieto, Angelino Alfano parla a tutto campo; Monti, Lega e centrosinistra, il segretario del Pdl ne ha per tutti. Chiama in causa il 'Senatur', invitandolo a “non lasciare il nord nelle mani della sinistra, dobbiamo riunire tutti i moderati nella nostra coalizione; separarci vorrebbe dire lasciare in modo subdolo la vittoria alla sinistra”. Proprio a proposito degli avversari politici, Alfano attacca il 'triumvirato' Di Pietro – Vendola – Bersani definendo l'intesa “una coalizione che guarda a Zapatero, non è una sinistra di respiro europeo, moderata e progressista. Noi difendiamo valori che la sinistra vorrebbe scardinare, come sul caso Eluana Englaro dove siamo intervenuti con un decreto, oppure sulle questioni delle unioni tra omosessuali. Con noi verranno garantiti i diritti della famiglia, con il centrosinistra saranno approvate leggi in favore del matrimonio tra uomini e tra donne. Anche per questo il socialismo spagnolo è ai minimi termini e questa è la fine che faranno Di Pietro – Vendola e Bersani”.
Su Monti un tiepido appoggio per quanto riguarda le riforme costituzionali, ma poi Alfano batte i pugni e lancia la sua sfida sul tema del lavoro, lo ripete per ben 3 volte: “Lavoro, lavoro, lavoro. In tempi di crisi è necessario che anche le banche paghino un po' di pegno e non solo i cittadini. Se le banche vogliono l'appoggio del Pdl facciano la loro parte. Ci impegneremo affinchè il governo Monti vigili sul comportamento degli istituti di credito, vogliamo totale trasparenza su come vengano impiegati i soldi della Bce. Le banche devono far credito alle imprese per far ripartire l'economia”.