Nessun pericolo per l’ambiente né per la salute dei cittadini. La sostanza che ha colorato di rosso le acque del torrente Badia e il fiume Paglia è un colorante che viene utilizzato anche per uso alimentare. Anche se ancora non ci sono le risposte ufficiali dei campioni d’acqua prelevati nel torrente Badia, dalla riunione di ieri, svoltasi presso la prefettura di Terni, è emerso un quadro piuttosto rassicurante sulla colorazione rosso sangue assunta dalle acque dell’affluente del Paglia 48 ore fa.
La vicenda: Domenica mattina i centralini della Polizia Urbana di Orvieto e quello della Protezione Civile sono stati sommersi di telefonate da parte di cittadini preoccupati per la colorazione rosso opaca assunta dalle acque del Badia. Immediatamente la Polizia Urbana e la Protezione Civile si sono recate sul posto allertando anche la Forestale e l’Arpa.
Le prime rassicurazioni: Sono state proprio l’Arpa e la Forestale a dare le prime rassicurazioni e una spiegazione al fenomeno quasi sovrannaturale. Nessuna mutazione per volere divino o fuga di materiale chimico. A dare la colorazione rossastra alle acque è stata una sostanza immessa in una fognatura per verificarne lo scarico in relazione a una causa tra il Sii e un privato.
Che tipo di sostanza è: “Nella riunione in Prefettura di ieri – ha spiegato il Comandante della Polizia Urbana Mauro Vinciotti – ci hanno fornito la scheda tecnica del prodotto immesso nella fognatura. Si tratta di un colorante destinato anche all’uso alimentare che non dovrebbe essere dannoso per la salute dei cittadini né per l’ambiente. Ci sentiamo quindi di rassicurare tutte le persone che ci hanno segnalato questa anomalia. Fino a che non avremo le risposte delle analisi non possiamo ufficialmente escludere nessuna complicanza ma la scheda tecnica del prodotto immesso nelle fognature garantisce che non si tratta di una sostanza pericolosa. Le acque del torrente Badia – ha proseguito il Tenente Colonnello Mauro Vinciotti – e del Paglia, sul quale si era generata una nube rossa, sono tornate alla normalità dopo 24 ore”.
Le parole del Comandante Vinciotti sono ribadite nero su bianco anche sulla home page della Prefettura di Terni: “È stato confermato che la particolare colorazione è stata causata da un tracciante idraulico, detto comunemente “fluoresceina sodica”, immesso per verificare un impianto fognario della rete del Comune di Porano. Si tratta di sostanza alimentare assolutamente non  nociva, come era peraltro già stato accertato nelle prime ore dall’accaduto dagli organi istituzionali che hanno relazionato sulla questione. La situazione è comunque attentamente seguita“.
Il deficit di comunicazione: A scatenare il panico sono stati due fattori concomitanti:
1)La mancata comunicazione da parte dell’Arpa dell’immissione nella rete fognaria del tracciante, una mancanza di informazioni che ha fatto saltare sulla sedia anche il sindaco Germani, precipitatosi sul torrente Badia per constatare di persona la situazione
2)La dose, probabilmente eccessiva, di colorante immesso. Visto l’effetto prodotto per verificare dove scaricava il sistema fognario sarebbe bastata una quantità molto più esigua di tracciante.
Il giallo, anche se sarebbe il caso di dire il rosso, del torrente Badia sembra quindi risolto, le analisi dovrebbero solo confermare che non c’è stato inquinamento e soprattutto non ci sono stati pericoli per la salute dei cittadini.