Aggiornamento del 9 Marzo ore 13.00
Laura Arcaleni è stata uccisa perché il marito Yuri Nardi non accettava che il loro matrimonio potesse finire. O mia o di nessuno. Per questo la morte della 40enne, molto conosciuta e amata nel tifernate si configura come un femminicidio, il secondo che macchia di sangue l’Umbria in corrispondenza dell’8 marzo, giorno della festa della donna, ma soltanto l’ultimo di una lunga scia di sangue che porta il nome di Ofelia, Ilaria, Alexandra, Sandita, Olga e Giuseppa (solo dal 2013 ad oggi).
La dinamica dell’omicidio-suicidio. Nelle prossime ore sarà l’esito dell’esame stub, eseguito dal medico legale Sergio Scalise a sigillare la ricostruzione che gli inquirenti coordinati dal pm Manuela Comodi, hanno delineato già dalle ore seguenti la tragedia. Yuri è rientrato nella villetta di Uppiano a Città di Castello, che aveva lasciato già da alcuni giorni in cerca di un alloggio provvisorio. Qui avrebbe trovato uno scritto della donna, indirizzato ad una persona a lei vicina, nella quale a quanto si apprende era descritta la fine del suo matrimonio come decisione definitiva. Nell’attesa che lei rientrasse la rabbia e il dolore incontrollabile lo avrebbero portato ad impugnare il fucile a pompa e quando Laura è rientrata l’ha attesa nella rimessa della villetta e le ha sparato, un colpo solo, alla testa, che non le ha lasciato scampo. Poi ha rivolto verso di se l’arma per il secondo definitivo sparo. Agghiacciante la scena che si è presentata all’uomo che ha raggiunto il garage pensando che quella luce fosse stata accesa dai ladri.
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Un dolore covato fino all’esplosione della follia. In casa gli inquirenti avrebbero trovato anche dei messaggi lasciati dall’uomo. Unica traccia di quella volontà omicida e di quella rabbia covata che non aveva confessato nemmeno ai colleghi del commissariato di polizia. A nessuno infatti aveva confidato che il matrimonio stesse finendo e nemmeno che forse da giorni dormiva fuori di casa.
Niente autopsia. Dalla prima ispezione cadaverica dei due corpi non risulterebbero segni di colluttazione. Segno che la morte per Laura è arrivata all’improvviso, senza il tempo di potersi difendere e che Yuri subito dopo si è tolto la vita. Per questo sui loro corpi non ci sarà bisogno, come stabilito dagli inquirenti di eseguire l’autopsia. Come detto l’unico esame necessario è stato quello dello stub a conferma che sia stato il poliziotto a sparare. Intanto lunedì mattina dovrebbero essere rilasciati dal magistrato i nulla osta per la riconsegna delle salme che verrebbero trasferite dal Santa Maria della Misericordia di Perugia all’obitorio dell’ospedale diCittà di Castello, per permettere alla famiglia l’organizzazione dei funerali.
Una coppia amata e stimata da tutti. Una donna sensibile Laura, impegnata nel sociale e responsabile di una casa famiglia per minorenni “Mani di Crisalide” proprio ad Uppiano gestita con impegno e con passione dalla donna insieme ad un socio (lo stesso che avrebbe ricevuto da parte di Yuri, una telefonata confusa e preoccupante che lo avrebbe spinto ad andare a controllare la casa). Nardi era un agente particolarmente stimato dai colleghi del commissariato tifernate dove prestava servizio da anni e dagli amici che ora non riescono a darsi pace per quanto accaduto. “Una coppia bellissima e affiatata”, sostiene chi li conosceva. Dal momento della tragedia sono stati messi dei fiori al cancello della villetta e il dolore corre anche sulle pagine Facebook. Ma il sentimento più ricorrente è ancora quello dell’incredulità.
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I Funerali. Per volere dei familiari, i funerali di Laura e Yuri saranno celebrati in giorni distinti. Domani (martedì 10 marzo) alle 14.15, al Duomo di Città di Castello, è previsto l’estremo saluto a Laura, poi quello di Yuri, che avrà luogo nella chiesa della sua Piosina alle 15.30.
(Ha collaborato Davide Baccarini)
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