Omicidio Ramazzano, oggi fiaccolata in ricordo della vittima. Dalla famiglia messaggi contro l'odio - Tuttoggi.info

Omicidio Ramazzano, oggi fiaccolata in ricordo della vittima. Dalla famiglia messaggi contro l'odio

Redazione

Omicidio Ramazzano, oggi fiaccolata in ricordo della vittima. Dalla famiglia messaggi contro l'odio

Lun, 05/03/2012 - 16:12

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Ramazzano ricorderà stasera Luca Rosi, il 38enne ucciso venerdì notte in casa sua durante una rapina, con una fiaccolata che partirà dalle vicinanze dell'abitazione dove è avvenuto l'efferato delitto. Un momento di raccolta e di riflessione di una comunità, costretta a fare i conti con una storia difficile da mandar giù e con i fantasmi dell'odio e della vedetta sempre in agguato.

Mentre ancora il paese e l'intera Perugia sono sgomenti per quanto accaduto la notte tra venerdì e sabato, quando Luca Rosi è stato freddato con alcuni colpi di pistola da tre banditi che si erano introdotti nella sua abitazione per una rapina, è l'atteggiamento della famiglia a dare esempio alla comunità. Una reazione dignitosa, umile, di rispetto e di chiuso dolore, che ha colpito più persone che, tra amici e forze dell'ordine, si sono confrontati con i parenti della vittima.

“Sicuramente vogliono giustizia per quanto accaduto, ma non si sono fatti prendere dall'odio”, spiega a TO® un esponente delle forze dell'ordine, secondo cui odio e paura sono entrambi sentimenti che trovano terreno fertile tra le pagine dei giornali che tentano di ricostruire la vicenda, verso lo “straniero” che vive in mezzo a una comunità così brutalmente ferita. Sentimenti che la fiaccolata di stasera, che si concluderà con un momento di riflessione nella chiesa parrocchiale di don Mariano Cesaroni, dovrà riuscire a tenere alla larga.

Le indagini – Continuano intanto senza sosta le indagini per trovare gli autori del delitto, in una lotta contro il tempo che le forze dell'ordine del capoluogo stanno tentando di vincere per dare una risposta alla sete di giustizia di tutta Perugia. Le piste principali che stanno battendo gli inquirenti sembrano essere ancora quelle delle tracce di dna, rinvenute nei pressi delle abitazioni, e dei veicoli utilizzati dai malviventi per allontanarsi dal luogo del delitto, ovvero la stessa auto di Rosi e una seconda vettura rubata, rinvenuta a pochi chilometri dal luogo della tragedia. Sulle indagini resta comunque il massimo del riserbo, per non comprometterne il buon esito.

Sos sicurezza – Oggi intanto a Perugia si è riunito il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal prefetto Enrico Laudanna proprio per dare una risposta al fenomeno delle rapine in villa. Il comitato, cui siedono i vertici delle forze dell'ordine provinciali e i rappresentanti delle istituzioni, ha discusso l'urgenza di dare una risposta urgente alla vicenda di Ramazzano.

“E' stato messo in campo uno straordinario impegno per assicurare prima possibile i responsabili alla giustizia”, ha reso noto la prefettura, che ha sottolineato la scelta del comitato di affrontare immediatamente l'aspetto della prevenzione di simili episodi, per “contrastare con rigore ogni forma di illegalità, a cominciare da quelle che destano maggiore allarme sociale”.

“Ho espresso al Prefetto e ai rappresentanti delle forze dell’ordine presenti alla riunione del Comitato per l’ordine pubblico tutta la rabbia dei perugini per l’ efferato delitto di Ramazzano, e con essa la richiesta forte e improrogabile allo Stato di dare una risposta concreta al nostro bisogno di sicurezza”, ha detto in una nota a seguito dell'incontro il sindaco Wladimiro Boccali. “Si chieda, come del resto ho già chiesto io stesso in un recente incontro con il Ministro degli interni, ai rappresentanti dello Stato di venire a Perugia per dirci cosa si intende fare. Non c’è tempo da perdere, siamo già oltre quello che umanamente si poteva tollerare”, ha aggiunto Boccali.

“Il Prefetto, -ha risposto la prefettura- ha dato atto della già manifestatasi attenzione del Ministero dell’Interno e dell’Arma dei Carabinieri alle esigenze di questo territorio ed alle aspettative di sicurezza della comunità perugina”.

Francesco de Augustinis

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