La condanna all'ergastolo: questa la richiesta del pm ieri per i tre romeni arrestati dai carabinieri con l'accusa di avere ucciso il bancario trentottenne Luca Rosi durante una rapina nella casa dei genitori. Il processo si sta svolgendo a Perugia con il rito abbreviato davanti al Gup.
Ad ascoltare in aula la requisitoria c'era tutta la famiglia Rosi. Il padre e la madre del giovane, la fidanzata e la sorella che in un momento dell'udienza è stata fermata mentre ha tentato di dirigersi verso la gabbia dove c'era uno degli imputati. La donna però è stata subito fermata e l'udienza è stata sospesa per alcuni minuti.
La famiglia Rosi si è costituita parte civile tramite gli avvocati Luciano Ghirga e Silvia Egidi. La costituzione di parte civile nelle scorse settimane era arrivata anche da parte del Comune di Perugia.
Rosi venne ucciso con cinque colpi di pistola nel marzo dell'anno scorso nella frazione periferica di Ramazzano. Durante la rapina, il bancario aveva cercato di reagire, nonostante i malviventi gli avessero legato le mani, per difendere la sua fidanzata (in casa con lui al momento dell'incursione) quando i rapinatori minacciarono di portarla con loro al momento della fuga.
L'arresto nei giorni seguenti il crimine arrivò per Dorel Gheorghita, Iulian Ghiorghita e Aurel Rosu. Nel processo sono stati riuniti i procedimenti per l'omicidio Rosi e per un'altra rapina in villa compiuta due giorni prima a Resina della quale sono accusati solo due degli imputati (Ghiorghita e Rosu). Per gli stessi fatti era già in carcere Catalin Simionescu, considerato il basista della banda, per cui i magistrati lunedì mattina hanno chiesto 30 anni di reclusione, che con lo sconto di pena per aver chiesto il rito abbreviato diventeranno 20.
La sentenza è attesa nei prossimi giorni.
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