Matte Renzi ha commentato il risultato delle elezioni in Umbria: “Una sconfitta – ha detto a Bruno Vespa – scritta figlia di un accordo sbagliato nei tempi e nei modi. Lo avevo detto, anche privatamente, a tutti i protagonisti”. E non a caso Italia Viva è stata fuori dalla partita.
“In Umbria – prosegue il fondatore di Italia viva – è stato un errore allearsi in fretta e furia, senza un’idea condivisa, tra Cinque Stelle e Pd. E non ho capito la ‘genialata’ di fare una foto di gruppo all’ultimo minuto portando il premier in campagna elettorale per le regionali”. Perché i sondaggi sulla fiducia nei leader “non si traducono mai in voti”.
Boccia l’alleanza tra Pd e Movimento 5 stelle, Matteo Renzi. E manda un’altra stoccata al premier Giuseppe Conte.
Mori lascia il Pd
Intanto, anche in Umbria c’attesa per vedere quanti in Umbria adesso passeranno a Italia viva. Lo ha già annunciato la consigliera comunale Emanuela Mori, compagna del renziano della prima ora Marco Vinicio Guasticchi che ha fallito la rielezione in Consiglio regionale nella lista del Pd. “Questo partito non mi rappresenta più” ha scritto Mori. “Un partito nostalgico” quello che si sta profilando con la segreteria Zingaretti per la consigliera perugina, “composto e guidato da reduci di un passato ormai lontano. Questa idea di partito e di comunità non mi appartiene“.
Ginetti: il rinnovamento non si fa con un candidato civico
Intanto per Italia viva, in Umbria, parla la senatrice Nadia Ginetti. “Un augurio di buon lavoro alla nuova governatrice, Donatella Tesei, per l’Umbria e nell’interesse degli umbri e i miei complimenti a Vincenzo Bianconi per aver condotto con il cuore una difficile campagna elettorale…“. E fin qui, il galateo politico è rispettato.
Ma c’è un “ma” che lascia spazio ad alcune considerazioni politiche. “Se la vittoria di Matteo Salvini era scritta, e non è una sorpresa – aggiunge Ginetti – forse lo è nelle dimensioni. Credo che testare un’alleanza tra Partito democratico e M5S, nata a livello nazionale per risolvere una crisi agostana e proponendola come ‘strutturale’, sia stato un errore… come un errore mi sembra sia stata la foto di Narni, ovvero aver coinvolto il premier Conte ed il Governo in questa partita regionale“. Insomma, le stesse valutazioni del leader Matteo Renzi.
“Il voto è stato, comunque e prima di tutto – aggiunge – un giudizio sul governo regionale degli ultimi anni, accompagnato dallo scandalo Sanitopoli, ma di certo il vento di destra populista che sta soffiando in tutta Italia e oltre non poteva non travolgere anche l’Umbria. Peraltro, nella nostra regione il centrodestra controlla già il 60% dei territori e non da oggi che, combinato con la crisi che ha fortemente colpito l’economia umbra e la tenuta sociale, ha sancito la sconfitta definitiva ma preannunciata del governo Marini. Mi sembra di poter dire, pertanto, che il rinnovamento invocato non può risolversi con la scelta di un candidato civico alla Presidenza. E’ la politica che deve rinnovarsi e rigenerarsi, sia nei temi che nelle priorità trattate, nei modi ma anche nelle persone che la rappresentano“.
Ginetti ne ha anche per il segretario del Pd: “Mi sembra scorretto, infine, che Nicola Zingaretti dica che è colpa di Matteo Renzi. Vorrei ricordare che quando Renzi lasciò la guida del Pd, nel marzo 2018, il Partito governava in 17 delle 21 regioni d’Italia. Con Maurizio Martina e Zingaretti siamo a 7 su 21. Io credo, invece, che se Matteo Renzi non avesse lanciato il governo Conte bis, oggi oltre all’Umbria avremmo consegnato l’intero paese alla destra di Salvini“.