L'autogol NineDots Group Holdings ed Energiants Bahrain Holdings, gli "spifferi" a Palazzo dei Priori e il fuoco amico (oltre a quello nemico) su Romizi
Mentre i tifosi sono sulla graticola – non certo piacevole, specie per questo caldo – in attesa di notizie sulla trattativa in corso per la cessione del Perugia Calcio, “l’affaire Grifo” fa discutere la politica. Specie dopo quanto si legge nel documento, pubblicato da Alessandro Antonini sul Corriere dell’Umbria, inviato dalle società che stanno trattando il Perugia (NineDots Group Holdings ed Energiants Bahrain Holdings) all’amministrazione comunale per prospettare l’investimento da 130 milioni di euro per rifare lo stadio Curi ed una serie di servizi annessi.
L’Arena Umbria
Che l’affare non stia, di per sé, nell’acquistare una squadra di Serie C (anche se con la prospettiva di poter essere riammessa in B) è scontato. Che il business sia nelle cubature dell’impianto, più che nel rettangolo verde, nel calcio di oggi, è cosa nota. E fin qui nulla di “strano”. Tanto più che l’Arena Umbria (questo il nome scelto per il nuovo impianto) presenterebbe anche degli elementi progettuali tecnologicamente innovativi ed ecosostenibili.
Il “trampolino politico determinante”
Quello che stona è la motivazione “politica” con cui degli investitori privati prospettino al sindaco Romizi dei vantaggi politici personali, anche se non richiesti. “Avviare questo progetto immediatamente dopo l’estate – è scritto sul documento – sarebbe un trampolino politico determinante”. Con un esplicito riferimento al doppio appuntamento elettorale del 2024, tra comunali a Perugia e regionali. Nel quale Romizi “potrebbe ambire (dopo due mandati consecutivi) al governo della regione”.
Cristofani (Pd) all’attacco
“Il sindaco Andrea Romizi chiarisca quanto prima i passaggi del documento allegato al progetto del ‘Nuovo Curi'” tuona il segretario comunale del Pd, Sauro Cristofani, dopo aver avuto conferma su quanto incredibilmente scritto nel documento in questione.
Riferimenti politici giudicati “allarmanti”, perché fanno prospettare, anche se, appunto, l’idea arriva dagli investitori proponenti, che il primo cittadino possa usare la vicenda stadio per costruire la sua carriera politica. Un’ipotesi che, come per altri grandi progetti che hanno interessato tante città, non è così fantascientifica. Ma di certo simili valutazioni non vengono messe nero su bianco in un documento ufficiale indirizzato al Comune. Da chi, oltretutto, in questa città intende investire.
“Sono sicuro – prosegue Cristofani – che il sindaco Romizi sia in grado di fornire tutte le spiegazioni necessarie al fine di evitare di gettare qualsiasi ombra sul progetto. Da parte nostra, con il gruppo consiliare – annuncia il segretario dem – acquisiremo tutte le carte necessarie e non permetteremo qualsiasi forma di strumentalizzazione”.
Gli “spifferi” a Palazzo dei Priori e il fuoco amico su Romizi
Davvero una scivolata da parte di chi sta trattando l’acquisto del Perugia. Che, in questo modo, rischia di complicare tutto l’affare, stadio incluso.
La fuga di notizie, intanto, ha creato imbarazzi e tensioni all’interno di Palazzo dei Priori. Da cui è stato fatto uscire il documento. Magari usato come fuoco amico nei confronti di Romizi. Perché quello della politica è un campionato ancora più duro di quella Serie B che ha appena visto il Perugia retrocedere.