Aggiornamento ore 18.00 – Circa un’ora di confronto tra le parti; i lavoratori dell’ex gruppo Novelli e il giudice del Tribunale di Terni, Luciana Nicolì, hanno cercato di fare il punto sulla delicatissima vicenda che potrebbe avere risvolti davvero drammatici sul fronte occupazione. Si parla, infatti, di circa 80 posti a lavoro a rischio in tutto, 33 tra gli ‘amministrativi’ di Terni, un esubero che non era stato previsto quando, nel 2016, Novelli ha ceduto ad AlimentiItaliani srl, anzi, La società era stata scelta come interlocutore privilegiato perché tra le condizioni preliminari della cessione era stato garantito il mantenimento delle unità lavorative.
E ora, proprio i lavoratori, vogliono sapere cosa è successo, perché non ci sarebbero più le condizioni per mantenere i livelli occupazionali promessi. A detta dei dipendenti, inoltre, ci sarebbero gravi irregolarità nella gestione della contabilità interna dell’azienda e ritardi nell’erogazione delle spettanze.
Con la competenza passata al Tribunale di Castrovillari sul secondo concordato, la situazione diventa ancora più complessa, visto che il primo concordato, invece, è di competenza del Tribunale di Terni. Questa sovrapposizione di competenze ha generato un vero groviglio di burocrazia che rischia di disorientare i lavoratori, sempre più in balia degli eventi.
Da una parte sembra che i sindacati optino per una linea più ‘morbida’, mentre i lavoratori sono decisi nel proseguire sulla linea dello sciopero ad oltranza. Nella giornata di domani, intanto, i lavoratori chiederanno un incontro con le istituzioni locali riunite a Palazzo Spada per il consiglio comunale, ma questo è solo il primo passo che verrò intrapreso a livello politico, visto che a livello sindacale non sembra ci siano molti presupposti per sbloccare la vicenda. I lavoratori puntano a Palazzo Donini e alla Governatrice Catiuscia Marini, visto che la Regione si era fatta ‘garante’ dell’accordo e del mantenimento dell’occupazione in azienda.
Nel frattempo, a Spoleto, alcuni lavoratori sono riuniti in assemblea nella sede della Cgil, per decidere quali strategie adottare per continuare la protesta.
Il Tribunale di Castrovillari ha accolto la richiesta di ammissione al concordato preventivo di Alimentitaliani srl, la società con sede a Cariati (Cs) che da fine dicembre ha acquisito il controllo su tutte le aziende del Gruppo Novelli. La decisione dei giudici calabresi (Chiaravalloti presidente, Cordasco e Paone a latere) è stata presa nella camera di consiglio del 15 marzo e depositata soltanto nelle ultime ore. Commissario giudiziale è stato nominato il dottor Fernando Caldiero.
La notizia è arrivata proprio mentre a Terni si sta tenendo l’incontro tra una delegazione dei lavoratori ex Novelli ternani con il magistrato Luciana Nicolì, giudice fallimentare che segue il concordato preventivo relativo al Gruppo Novelli omologato nel 2013. La vecchia proprietà (i fratelli Novelli) avevano infatti avanzato a fine 2012 apposita istanza al Tribunale di Terni vista la grave situazione economica delle sue società. In concomitanza era stato nominato anche Cda tecnico (composto da Alessandro Musaio, Alberto Alfieri e Gianni Tarozzi), con il quale però la crisi del Gruppo Novelli si è aggravata ancora di più.
A fine 2016, quindi, l’accelerata del Ministero dello Sviluppo Economico sulla vendita del gruppo, per ottenere una svolta nella vertenza: il 22 dicembre, senza l’ok della proprietà (o meglio con l’assenso di uno solo dei fratelli Novelli, Torquato), le società del Gruppo Novelli – insieme ai lavoratori – sono state cedute alla Alimentitaliani srl, società del gruppo calabrese IGreco. Al vecchio Gruppo Novelli sono rimasti in capo il concordato fallimentare aperto quattro anni fa e i debiti; e vista la vendita il Cda tecnico aveva chiesto al Tribunale di Terni un paio di mesi fa la chiusura del concordato. Sperando così di aver passato di mano ormai debiti e problemi. Ma il giudice Nicolì ha respinto la richiesta, visto che i creditori non sono stati in nessun modo soddisfatti.
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Nel frattempo la nuova proprietà – la famiglia Greco – ha avviato alcune operazioni, cedendo alcune società (Fattorie Novelli e Cantine Novelli) da Alimentitaliani ad altre società del gruppo Greco, avanzando richiesta di concordato preventivo (che consente di stoppare i creditori) al Tribunale di Castrovillari per la Alimentitaliani e annunciando un piano di tagli per 79 unità, di cui molte a Terni, tra i dipendenti amministrativi. Nel mirino dei lavoratori, dei sindacati e delle istituzioni anche la decisione di Alimentitaliani di non usufruire, se non in minima parte, degli ammortizzatori sociali. Decisione quest’ultima contestata anche dal senatore del Pd Gianluca Rossi intervenuto sul tema oggi.
Per questi motivi, mentre la vecchia proprietà ed alcuni creditori hanno avviato varie azioni davanti al tribunale di Terni, chiedendo anche l’annullamento della vendita simbolica (al costo di 1 euro) delle società del Gruppo Novelli avvenuta il 22 dicembre, i lavoratori hanno chiesto ed ottenuto di incontrare il giudice ternano che segue la vicenda. Incontro che si è tenuto questo pomeriggio.
Davanti al tribunale ternano era presente anche il sindaco di Amelia, Laura Pernazza, che ha voluto manifestare la propria solidarietà ai lavoratori, evidenziando come nelle ultime settimane siano cambiate le condizioni che erano state messe sul tavolo a dicembre.
Intanto prosegue lo sciopero ad oltranza dei lavoratori del sito di Terni, che domani si recheranno in consiglio comunale, mentre nelle prossime ore chiederanno un incontro in Regione.
Articolo in aggiornamento
Ha collaborato Sara Fratepietro