Jac. Bru.
E’ buio pesto all’azienda Novelli. Nonostante gli incontri e i tavoli di confronto convocati dai sindacati nelle ultime settimane, lo strappo interno alla proprietà sembra molto difficile da ricucire, e finché le banche non decideranno di riaprire i rubinetti del credito difficilmente arriveranno buone notizie per i circa 700 dipendenti del gruppo.
Incontro coi 4 fratelli – Inevitabile, pertanto, la prosecuzione degli scioperi e dei presidi da parte di questi ultimi. Teatro della protesta odierna è stata ancora la sede ternana dell’azienda. Un presidio iniziato già nelle prime ore della mattina, a cui è seguito, intorno alle 16, un confronto tra una delegazione di sindacalisti ed Rsa aziendali e i 4 soci del Gruppo, i fratelli Torquato, Luigi, Enzo e Ferdinando Novelli. A quanto pare, però, l’incontro non ha per nulla soddisfatto i lavoratori, né tantomeno i loro rappresentanti, come sottolinea il comunicato diramato in serata: “Non ha dato gli esiti sperati l'incontro svolto oggi pomeriggio tra la proprietà dell'azienda (questa volta presenta al completo con tutti e 4 i fratelli Novelli) e le organizzazioni sindacali insieme alla Rsa. Restano divisioni nettissime all'interno della proprietà che non permettono di vedere sviluppi positivi. Non ci sono state comunicate le scelte sulla riorganizzazione dell'azienda che domani saranno presentate in sede di ministero ma se queste sono le condizioni, le prospettive sono drammatiche”.
“Guerra” sul nuovo Cda – Il ministero, appunto. All’incontro previsto per domani pomeriggio a Roma l’azienda avrebbe dovuto presentarsi con un nuovo Cda già delineato e in grado di riottenere la fiducia degli istituti di credito, nodo cruciale della vertenza. “Invece – recita la nota di Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil – a meno di 24 ore dall'incontro di domani al ministero, che rappresenta il punto di non ritorno per la vertenza Novelli, non ci sono purtroppo elementi di novità positivi, anzi, la preoccupazione è sempre più forte”. Non ci sarebbe stato, in sostanza, il passo indietro da parte della proprietà tanto auspicato dai sindacati. Anzi, i soci avrebbero ribadito il loro diritto di scegliere in autonomia i membri del Consiglio.
Presidio a Spoleto – Proprio in concomitanza con l’incontro di Roma sono previsti nuovi presidi di fronte agli stabilimenti. Oggi è toccato a Terni, domani sarà la volta di Amelia e Spoleto. Nella città del Festival sono circa 180 i posti di lavoro a rischio.
Riproduzione riservata ©