Il capogruppo dell’Udc, Sandra Monacelli, con un’interrogazione al presidente della Giunta regionale, chiede “delucidazioni chiare ed inequivocabili” sulla gestione di un concorso interno indetto dall’Istituto Zooprofilattico Umbria-Marche per l’“individuazione di due nuove figure dirigenziali, a seguito della riorganizzazione dell’ente”. Il concorso, spiega Monacelli, “bandito nel periodo di Ferragosto e il cui svolgimento è previsto in data odierna (16 dicembre), è oggetto di un esposto alla Procura della Repubblica di Perugia presentato il 15 dicembre”. Nell’interrogazione l’esponente dell’Udc spiega che la revisione della pianta organica dell'Istituto Zooprofilattico “prevede la realizzazione di due nuove ‘unità complesse’, che di fatto inglobano servizi diversi fra loro come la qualità del prodotto, la comunicazione, la biblioteca e i servizi tecnici. L'esposto – aggiunge Monacelli – è stato preceduto da una serie di lettere anonime che hanno segnalato come le due strutture sembrerebbero palesemente destinate a due dirigenti con collegamenti a livello politico molto forti, in possesso dei titoli e già inseriti da tempo nella struttura. E la situazione più clamorosa – sottolinea – riguarda in particolare il posto destinato ad una biologa, direttamente dipendente dalla Direzione generale, il cui ruolo sembrerebbe creato ad hoc per una persona con parentele influenti nella Giunta regionale, a scapito dei dirigenti già presenti in struttura. E il sospetto – prosegue il capogruppo dell’Udc – parrebbe avvalorato dalle ‘forzature’ con cui sarebbe stato gestito il flusso di controllo sul regolamento concorsuale da parte della Regione stessa”. Monacelli, che nell’interrogazione chiede anche di conoscere le “prospettive di riorganizzazione dell'Istituto Zooprofilattico Umbria-Marche, rileva che la struttura “conta già 250 dipendenti circa con una quarantina di dirigenti, e da circa tre anni l'ente è in attesa di una nuova riorganizzazione da parte della direzione, la quale però nel frattempo avrebbe proceduto ad assunzioni senza concorso, evidentemente dettate da esigenze di ‘sistemazione’ ben lontane da una visione organica della struttura. In questo momento di crisi – conclude il capogruppo regionale dell’Udc -, mentre i cittadini sono chiamati a sacrifici enormi e patiscono situazioni lavorative al limite del sopportabile, atteggiamenti di questo tipo da parte della classe politica, se realmente accertati, risulterebbero totalmente inaccettabili”.