Melasecche attacca i Comitati del "no": "Interessi politici e personali, come perla lottizzazione vergognosa"
Con i rappresentanti dei Comitati del “no” che mostravano cartelli davanti all’ingresso di Palazzo Donini è stato presentato in Regione dai tecnici di Anas, il progetto definitivo del Nodino di Perugia, la variante stradale all’attuale trattato della E45, nel tratto da Collestrada a Madonna del Piano.
Sette chilometri di superstrada a quattro corsie (con una sede larga 23 metri, come l’attuale E45), di cui 2,2 km in galleria unica, in parte artificiale, in parte naturale e un viadotto di 660 metri al di sopra del Tevere.
Un progetto da circa 480 milioni di euro di investimento (finanziato tre anni fa con 10,5 milioni), che ha accolto le richieste di modifiche della delibera Cipe, con il rifacimento dello svincolo di Madonna del Piano, la parziale modifica di quello di collegamento a Collestrada e la ridefinizione della galleria, che nel tratto artificiale non sarà effettuata con sbancamento dall’alto, ma scavando con il cosiddetto “metodo Milano” per salvaguardare la flora e la fauna sovrastante.
La riduzione del traffico
Con la sola realizzazione del Nodino (il progetto complessivo del Nodo prevede il completamento della variante fino a Corciano) si prevede di ridurre l’attuale flusso di traffico del 20% per i mezzi leggeri (circa 8700 auto al giorno) e del 44% per i mezzi pesanti (1600 camion al giorno).
Il percorso
In base al progetto definitivo, la strada partirà da un livello più alto rispetto al piano di campagna, scavalcherà il Tevere con un viadotto su piloni a due corsie per senso di marcia (ampliato per tenere conto di eventuali esondazioni del fiume), arriverà nel territorio di Torgiano in sopraelevata per andare in galleria (artificiale, naturale per 1,5 km e poi ancora artificiale) per circa 2,2 km passando sotto l’attuale strada Torgianese.
Gli sbancamenti
Il progetto prevede lo sbancamento di un milione e 200mila metri cubi di terra (con gli escavatori, senza l’utilizzo di mine, visto che è terreno fluviale e non roccioso), in gran parte riutilizzato per i riempimenti, per i quali serviranno un milione e 90mila metri cubi di terra).
Quanto al transito dei mezzi pesanti durante i lavori, sono stati definiti dei percorsi dalle aree di cantiere, che potranno essere modificati (così come le stesse aree di cantiere) sulla base delle proposte dei residenti e delle ditte che si aggiudicheranno i lavori.
I tempi e l’iter
I tempi di realizzazione, dall’allestimento dei cantieri, sono stimati in circa sei anni e mezzo. L’iter per arrivare a quel punto, però, è ancora complesso, anche se non si è mai arrivati così avanti nei decenni passati. Occorre infatti trovare la copertura finanziaria (la Regione ha posto la questione sul tavolo del ministro Salvini, insieme a quella Fcu e ad altri dossier). Quindi il progetto esecutivo (o definitivo con appalto integrato) deve essere approvato con delibera Cipe e si dovrà tener conto delle migliorie proposte dalle ditte nelle offerte di gara.
“Il Nodino è una priorità di questa amministrazione regionale” dice Melasecche. Che indica nella fine della legislatura il tempo entro il quale auspica di avviare i lavori. Ma questa è una valutazione politica.
Lo svincolo di Madonna del Piano e la prosecuzione fino all’ospedale
Attualmente lo svincolo di Madonna del Piano prevede due sole uscite: una sulla E45 e una dal Nodino in direzione Roma. Per ritornare verso Perugia, si potrà utilizzare l’attuale svincolo di Montebello.
Nel frattempo, si lavora per realizzare il progetto definitivo del collegamento tra Madonna del Piano e l’area dell’ospedale.
Melasecche attacca i Comitati del “no”
L’assessore Melasecche ha tuonato contro l’ostruzionismo “antidemocratico” dei Comitati che si oppongono all’opera: “Ci sono interessi politici e privati”. Puntando l’indice contro le lottizzazioni “vergognose” ottenute nel 1990 a Collestrada, “come quella che consente ad uno dei manifestanti di costruire una villa attaccata al Borgo”.
L’assessore ha anche attaccato gli ambientalisti che non hanno protestato, ad esempio, per gli interventi in atto sulla Perugia – Ancona, nel tratto Casacastalda – Valfabbrica.
Su eventuali nuove partecipazioni, è stato chiaro, alzando i toni: “Sono tre anni di partecipazioni. Ma qui c’è chi vuole strumentalizzare…”.