Si chiama “Solido” il progetto nato per contrastare lo spreco alimentare e aiutare le famiglie in difficoltà. Il piano è finanziato grazie alla vincita di un bando regionale per l’erogazione dei fondi europei di sviluppo e coesione, ed è coordinato dalla cooperativa sociale Babele di Corciano e da Legambiente Umbria e vede impegnati il Comune di Narni, l’Arci territoriale e il Cesvol di Terni.
Proprio in questi giorni, nel territorio comunale di Narni, è partita la mappatura delle eccedenze alimentari negli esercizi commerciali e nella ristorazione, ma anche nelle mense scolastiche e aziendali. L’obiettivo è quello di mettere insieme una stima abbastanza precisa degli alimenti confezionati, cotti e freschissimi che sul territorio ogni giorno finiscono nella spazzatura e che invece, con piccole accortezze e un organizzazione mirata, possono essere destinati alle famiglie inghiottite dalla crisi economica.
Lo studio di fattibilità, completo dei numeri legati alla quantità di beni alimentari da poter recuperare, consentirà di capire quanti pacchi alimentari si potranno confezionare e sarà pronto entro la fine dell’anno per poi passare alla fase operativa già nei primi mesi del 2015 e. I servizi sociali del Comune individueranno poi le famiglie destinatarie del progetto che, a regime, prevede il confezionamento dei pacchi e la distribuzione a domicilio.
“In Italia si stimano circa 146 kg di cibo sprecato per persona, un dato insostenibile sia da un punto di vista ambientale che sociale”.
Con queste parole Alfonso Morelli, assessore all’ambiente del Comune di Narni, mette a nudo il problema dello spreco alimentare e prosegue sottolineando l’importanza di un intervento risolutivo: “Diventa importante intervenire in questo settore affinché importanti risorse utilizzabili possano essere rimesse in circolo, tra l’altro in un ottica di aiuto alle persone in difficoltà. Coinvolgeremo anche l’associazionismo del territorio per capire quali azioni con il volontariato possiamo intraprendere per dare maggiore forza, efficacia e capillarità al progetto. Questo progetto è il primo che attueremo in direzione del recupero alimentare ed in coerenza alla strategia del Comune di Narni adottata con l’adesione alla carta SprecoZero”.
“Ormai a richiedere viveri non sono soltanto persone con difficoltà conclamate – spiegano i promotori del progetto – ma famiglie con un lavoro e con una casa che non arrivano più alla fine del mese. Da qui la nostra volontà di mettere in campo azioni che possano rappresentare un valido strumento di lotta al disagio di tante famiglie, anche quelle considerate “normali” e di cui nessuno si fa carico, dando una risposta alle esigenze di tutela, promozione e miglioramento della qualità della vita del nucleo in difficoltà, valorizzandone le potenzialità e contrastando “l’anonimia dell’abitare” che, purtroppo, riguarda molte famiglie e diverse categorie di cittadini fragili”.