Museo degli Antichi Umbri, sabato 25 luglio il taglio del nastro - Tuttoggi.info

Museo degli Antichi Umbri, sabato 25 luglio il taglio del nastro

Redazione

Museo degli Antichi Umbri, sabato 25 luglio il taglio del nastro

Casa Cajani sarà riadattata a centro espositivo con oggetti quotidiani, armi, vasi attici, frammenti rinvenuti nel territorio di Gualdo Tadino
Gio, 23/07/2015 - 14:58

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Il Comune di Gualdo Tadino ha annunciato che, sabato 25 luglio, alle ore 10.30, sarà inaugurato il Museo Archeologico degli Antichi Umbri, curato dalle archeologi Laura Bonomi, Maria Angela Testa, Rosanna Ovidi e Andrea Ponzi.

Il Museo, allestito dall’architetto Nello Teodori, si sviluppa su tre piani della storica residenza di Casa Cajani; in esso sono stati collocati oggetti quotidiani, armi, vasi attici, frammenti rinvenuti nel territorio di Gualdo Tadino, dagli anni Venti agli anni Cinquanta, da Enrico Stefani, archeologo che partecipò agli scavi del palazzo di Cnosso a Creta, ed anche altri oggetti recuperati più di recente dalla Soprintendenza.

La scoperta della maggior parte dei reperti – sottolinea il sindaco Massimiliano Presciuttiè dovuta all’indagine portata avanti, tra documenti e intuizioni, da Maria Angela Testa per la sua tesi di laurea e da Laura Bonomi, già soprintendente reggente vicaria in Umbria. Gualdo Tadino arricchisce oggi il già prezioso percorso museale, con un tassello fondamentale della nostra storia che non poteva assolutamente mancare”.

La raccolta ricostruisce la storia dei Tarsinati, così vengono chiamati nelle Tavole Eugubine gli Umbri del territorio gualdese, che abitavano a quel tempo sul Colle i Mori. Una porzione del materiale proviene da ricerche fatte eseguire direttamente dalla dott.sa Bonomi sul menzionato colle, dove sorgeva un importante centro urbano umbro, databile dalla fine del VI secolo a tutto il III secolo a.C., e che aveva terrazzamenti artificiali, case con basamenti in pietra e un primo piano in legno.

Secondo la dottoressa Bonomi un elemento distintivo degli Umbri dei monti dai popoli vicini è che erano più austeri e meno ricchi. Dediti alla transumanza e al mercenariato, parlavano una lingua Indoeuropea. Nel territorio gualdese erano benestanti visto che nelle necropoli sono venuti alla luce, frutto di fiorenti scambi commerciali, vasi attici, frammenti etruschi e beni d’importazione.

La storica residenza di Casa Cajani è stata completamente riadattata a Museo e il progetto, a firma di Nello Teodori, è un percorso sensoriale in cui gli elementi di attrazione non sono solo gli oggetti archeologici esposti, ma “l’atmosfera” che è stata ricreata tra ricostruzioni di antichi abitati, fornaci e fosse di sepoltura. La luce gioca un ruolo fondamentale nella scenografia d’insieme dell’allestimento con immagini proiettate, light box, scritte luminose e frecce al neon che indicano il percorso museale.

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