La Onlus tifernate si è spinta fino alle porte della zona di guerra per aiutare i profughi ucraini
Missione solidarietà tra Polonia e Ucraina, durante i giorni di Pasqua, per i volontari di “Altotevere senza frontiere”.
Una delegazione dell’associazione di Città di Castello ha organizzato una spedizione in favore dei profughi ucraini sul confine polacco, che ha toccato alcuni dei luoghi più coinvolti dall’emergenza umanitaria provocata dalla terribile guerra in corso, il centro di prima accoglienza di Korczowa e la stazione ferroviaria di Przemysl, dove cui arrivano treni da Odessa, Leopoli, Kiev.
Le testimonianze raccolte parlano di anziani in fuga con i nipoti, donne sole con bambini che cercano rifugio nei paesi europei e uomini che restano a combattere tra paura e incertezza. In collaborazione con le ‘organizzazioni internazionali che operano direttamente in loco, ‘Altotevere senza frontiere‘ ha inoltre organizzato una piccola raccolta di fondi per l’acquisto di materiali di prima necessità da destinare ai migranti.
Il centro di accoglienza profughi di Korczowa è stato allestito all’interno di un grande centro commerciale a pochi km dalla frontiera con l’Ucraina. “Fino a pochi giorni fa qui c’erano affollate centinaia e centinaia di persone, oggi se ne contano circa 200, ma la situazione è in continuo cambiamento” spiegano i coordinatori del centro. I negozi sono chiusi e nei lunghi corridoi ci sono centinaia di brandine militari. Qui sono passati migliaia di profughi, poi redistribuiti in altre località della Polonia o in altri paesi europei.
C’è comunque una folta presenza di organizzazioni internazionali che si occupano di vari aspetti: dall’assistenza medico-sanitaria all’animazione per bambini fino al cibo per gli animali domestici, che fuggono nei trasportini insieme ai loro padroni. Proprio a Korczowa – dove c’è un punto ristoro che offre pasti caldi in ogni momento della giornata, gestito dalla statunitense “World Central Kitchen” – i volontari di Altotevere senza frontiere hanno prestato servizio nella grande cucina allestita nel magazzino del centro commerciale. “Riusciamo a preparare dai 2000 ai 3000 pasti al giorno – spiega uno dei referenti dell’organizzazione – grazie anche ai volontari che provengono da varie città di Polonia, Repubblica Ceca, Italia, Francia e Germania. Li distribuiamo alle frontiere, nei centri di accoglienza e alla stazione di Przemysl”.
La stazione di Przemysl è l’altro luogo dove i volontari tifernati hanno prestato servizio, offrendo il loro aiuto agli sfollati in arrivo e a coloro che, sfidando i pericoli, nonostante gli avvertimenti contrari del governo ucraino, stavano ritornando verso le loro città. Entrare nella sala di attesa della stazione di Przemysl significa toccare per mano la crudeltà sperimentata da chi deve fuggire dalle bombe: volti spaventati che cercano aiuto, bambini che attendono stanchi il loro treno, anziani che si riposano negli spazi adibiti a dormitorio, la tensione nel prendere il treno giusto. Tutte le prossime iniziative di Altotevere senza frontiere saranno comunicate tramite i canali social (Facebook, Instagram).