Per il secondo anno consecutivo il sindaco di Foligno, Nando Mismetti, e il presidente della Valle Umbra Servizi Spa, Maurizio Salari, “vincono” il Premio Attila contro l’ambiente, conferito polemicamente dal Wwf di Perugia a personalità o enti che non si sono distinti nella tutela dell’ambiente. Il riconoscimento – si fa per dire – è stato attribuito “per non aver posto dei correttivi alla raccolta dei rifiuti, a fronte di fatti noti e di semplice attuazione e per non avere dimostrato concretamente, una sensibilità e una cultura ecologista”.
“Rifiuti da separare, da raccogliere, da trasportare, lavorare e conferire – afferma il presidente dell’associazione Sauro Presenzini – il tutto con l’aiuto dei cittadini che in gran parte s’impegnano, percentuali di raccolta gridate e annunciate come eccezionali, quasi miracolistiche, peccato che alla fine di tutto ciò, la montagna partorisce il topolino e il cittadino continua a pagare per un servizio che da anni ormai continua a non produrre quanto ci si aspetterebbe dai ‘professionisti del rifiuto’. Il Comune di Foligno convoca le associazioni ambientaliste, chiedendo collaborazione, suggerimenti e correttivi, il Wwf per la propria parte, ha chiesto quindi alla Vus di visitare l’impianto di Casone e di parlare con i tecnici incaricati, per capire l’attuale funzionamento della filiera del rifiuto relativamente alla raccolta, trasporto, conferimento, trattamento degli stessi, produzione del compost/fertilizzante, qualità dello stesso e sua commercializzazione o destinazione finale. Ma la macchina complessa di gestione, per penna del direttore Walter Rossi, rifiuta la richiesta e sbatte la porta, di fatto rifiutando la collaborazione, nonostante la richiesta sia sollecitata/avallata dallo stesso Comune”.
Il Wwf evidenzia come “la prima e macroscopica falla nel ciclo della corretta gestione dei rifiuti, nasce dal fatto che a distanza di anni dalla prima collocazione dei cassonetti per la raccolta differenziata, ancora oggi non si è giunti alla copertura totale del servizio sull’intero territorio, con quartieri ancora scoperti: Sassovivo, Casabasse e alcune frazioni, con la conseguenza imbarazzante, di avere in ingresso a Casone, parte dei rifiuti conferiti in maniera differenziati, ed altri no. Un altro limite e forse il maggiore, è quello che vede raccogliere i rifiuti ‘alla cieca’, raccogliendo tutto quello che viene conferito, sia il buono che il cattivo conferimento”.
“Molte cose mancano ancora a Foligno – continua il presidente dell’associazione – e alcune potrebbero essere fatte a costo zero o a costi irrisori, ad esempio: la collocazione in tutti i quartieri periferici di bidoni per la raccolta degli olii vegetali esausti di provenienza domestica; collocazione, di preferenza presso centri commerciali, di macchine che schiacciano/triturano le bottiglie di plastica, sarebbero gli stessi centri commerciali probabilmente a volerli ed accollarsi il costo; emissione di un’ordinanza sindacale con la quale si obbligano tutti gli esercizi commerciali del territorio a dotarsi e usare buste per frutta e verdura e sacchetti per la spesa, esclusivamente in materiale biodegradabile; di subordinare le autorizzazioni comunali per eventi, manifestazioni e sagre, solo a condizione di fornire piatti, posate e bicchieri in materiale compostabile; obbligare tutti gli esercizi commerciali che vendono lattine di bibite al dettaglio, a dotarsi dello schiaccia lattine (una piccola pressa del costo di pochi euro) che riduce in volume le lattine e consente di recuperare l’alluminio, (sottraendolo in volume al rifiuto da trattare) con un interessante ritorno economico a favore dell’esercente, al netto della scelta ecologica”. Insomma, per il Wwf il Premio Attila a Comune e Vus era proprio necessario.