Con il concerto di Marianne Faithfull si è chiusa ieri sera all'Auditorium San Francesco di Perugia la 21esima edizione di Rockin'Umbria, che ha visto secondo gli organizzatori la presenza di circa 15 mila spettatori in sei giorni di concerti. Protagonista per il finale di ieri sera con Marianne Faithfull anche l'Auditorium di San Francesco, che ha riaperto al pubblico per l'occasione. “Il tempio della musica a Perugia, protagonista di tante serate per Umbria Jazz, ha
riaperto proprio per Rockin'Umbria” ha sottolineato con un filo di emozione Sergio Piazzoli ieri sera, all'inizio della grande serata finale del festival per il concerto di Marianne Faithfull.
“È magnifico essere qui” ha sottolineato ad inizio concerto la Faithfull, vera e propria icona della storia del rock, capace di mutare pelle continuamente passando dalla musica alla recitazione, dal rock al pop, dall'immagine di “cattiva ragazza” a quella di raffinata signora della musica. Riconoscibile per il suo timbro scabro e struggente e la sua forte carica emotiva, ha attaccato subito con le note di “Horses and high heels”, la canzone che dà il titolo al suo 23esimo album solista. La Faithfull ha presentato alcuni brani del disco, oltre a riproporre tutte le canzoni più memorabili del suo passato. Con lei sul palco c'erano Douglas Pettibone alla chitarra, Katherine St. John alle tastiere, Rory McFarlane al basso e Martyn Barker alla batteria.
IL RICORDO DELLA WINEHOUSE Inevitabile poi, proprio a Rockin'Umbria, che non si ricordi la recente morte di Amy Winehouse, una delle cantati più interessanti degli ultimi anni. All'applauso del pubblico lanciato da Sergio Piazzoli dal palco dell'auditorium ad inizio serata, fa seguito anche l'omaggio della Faithfull che gli dedica la bellissima e struggente “Sing me back home”, con quel “before I die” che segue il ritornello con un sapore particolarmente amaro. Una “grande voce” l'ha definita la Faithfull, che è riuscita a superare una vita di eccessi ed ora per sua stessa ammissione fa una vita sanissima. (fda)