di Enrico Flamini, Segretario Provinciale Prc-FdS Perugia
Le misure correttive portate dal governo alla finanziaria sono peggiorative, inique, classiste ed eversive. Non nutrivamo alcun dubbio. La presa in giro è totale e a subire questa situazione sono sempre i soliti noti. La manovra continua infatti a pesare tutta su lavoratori, pensionati, precari, studenti, giovani e non tocca i grandi patrimoni, la gigantesca evasione fiscale, i privilegi e nemmeno gli sprechi della politica, abbattendosi invece sugli enti locali, sui servizi, sui cittadini. E oltre al danno ecco la beffa, insopportabile, una vera e propria rapina a danno dei lavoratori di cui gli autori sono Berlusconi e Bossi: l’abolizione del riscatto della laurea e del servizio militare ai fini pensionistici. In altri termini la furia antipopolare ed anticostituzionale del governo non ha limiti e si abbatte nuovamente sulle pensioni: una truffa vergognosa per chi ha obbligatoriamente servito lo stato o per chi ha pagato di propria tasca i contributi per l’Università e l’ennesimo regalo per il capitalismo speculatore.
In queste condizioni lo sciopero generale del 6 settembre rappresenta davvero un momento decisivo per rovesciare il governo e respingere la sua sciagurata manovra finanziaria.