Cassazione annulla la sentenza di secondo grado nei confronti di Giorgia Guglielmi, la mamma accusata di omicidio del figlio appena nato
Il processo d’appello per Giorgia Guglielmi, la giovane mamma di Terni accusata dell’omicidio del figlio neonato per averlo abbandonato in una busta di plastica nei pressi di un supermercato, è da rifare. Lo ha stabilito la Suprema corte di Cassazione.
Era il 2 agosto 2018 quando la ragazza – ora 31enne – abbandonò il piccolo appena nato in una busta della spesa a ridosso della siepe di un supermercato. Il neonato era stato trovato da una cliente del negozio quando era ormai senza vita. La mamma era stata condannata in primo grado nell’ottobre 2019 per omicidio volontario aggravato a 16 anni di reclusione. Era stata poi scarcerata e trasferita in una struttura di Roma dove sta scontando gli arresti domiciliari.
In secondo grado, davanti alla Corte d’assise d’appello di Perugia, la condanna era stata ridotta a 14 anni di reclusione. Con i difensori della mamma accusata di omicidio che avevano poi presentato ricorso in Cassazione. La loro richiesta, nei vari gradi di giudizio, era infatti quella che il reato contestato fosse derubricato in infanticidio, che prevede una pena minore. Ora è arrivato il pronunciamento degli ermellini, che hanno annullato la sentenza d’appello, con rinvio. Dovrà essere dunque celebrato un nuovo processo di secondo grado davanti alla Corte d’assise d’appello di Firenze.