Si sono ritrovati sulla scalinata del Tribunale, in piazza Matteotti, distanziati e con la mascherina, come richiedono le disposizioni anti Covid. E in mano una rosa rossa, il simbolo della protesta. I magistrati onorari di Perugia hanno manifestato così, con un flash mob (certamente singolare per la categoria) la loro protesta per il modo in cui sono discriminati nei confronti delle altre professionalità che lavorano nei Tribunali, a cominciare dai togati. Niente ferie, maternità, previdenza. Né assistenza sanitaria, neanche durante la pandemia. Eppure, la loro assenza determinerebbe il blocco di una giustizia la cui lentezza e farraginosità è da tutte le parti indicato come uno dei grandi nodi dell’Italia verso l’auspicata modernizzazione.
Una discriminazione ingiustificata. E con la beffa delle parole del ministro Bonafede, che hanno dato vita a proteste in tutta Italia, con lo sciopero della fame avviato a Palermo e proseguito a Parma e Napoli.
La protesta viene raccolta in molte città italiane con la staffetta del digiuno, che a macchia d’olio si sta espandendo tra i magistrati onorati. Lunedì sarà a Perugia, dove il testimone della protesta, presa in mano dai vice procuratori onorari, tornerà il 29 e 30 dicembre, nonché il 7 e 8 gennaio.