Si erano cosparse le dita di colla per non farsi identificare. I carabinieri però non si sono lasciati ingannare e hanno arrestato a Magione 4 ragazze nomadi.
Nel primo pomeriggio di ieri i militari della Stazione di Magione, nel corso di un normale servizio perlustrativo, notata un’autovettura parcheggiata quasi in mezzo alla strada e non riuscendo ad individuarne immediatamente il conducente, sono entrati all’interno di un vicino ristorante, dove hanno chiesto chi fosse il proprietario del veicolo, in sosta di fronte al locale. Dopo varie insistenze, si è fatta avanti una donna straniera, che, insieme ad altre tre stava consumando un frugale pasto. Alla richiesta di identificarsi e di esibire validi documenti d’identità, le donne inizialmente hanno protestato, per poi mostrare dei documenti, palesemente falsi.
Le donne, quindi, sono state accompagnate presso gli uffici della Compagnia di Città della Pieve, dove è emerso che si erano cosparse i palmi e le dita delle mani con una sostanza collosa, per non farsi rilevare le impronte digitali. Eliminata la colla, il personale addetto ai rilievi è finalmente riuscito a procedere all’acquisizione delle impronte, scoprendo che tre di loro, oltre ad essere conosciute con uno svariato numero di alias, erano anche gravate da numerosi precedenti penali, soprattutto in materia di reati contro il patrimonio.
Così C.S. 51enne, K.M. 40enne e H.P. 33enne, originarie dei Paesi Bassi e S.S. rumena 31enne, tutte nullafacenti ed in Italia domiciliate in un campo nomadi a Roma, state dichiarate in arresto per aver fornito false dichiarazioni circa la propria identità ed aver fraudolentemente alterato parti del proprio corpo al fine di impedire l’identificazione.
Le arrestate, in attesa del processo per, sono state tutte trattenute nele camere di sicurezza della compagnia di Città della Pieve e di quella di Perugia, tranne H. P., che, invece, è stata trasferita, agli arresti domiciliari, in una casa famiglia, poiché aveva con se il figlio, di neanche un mese di età.