"Made in Terni", sindacati su Ast "Acciaieria non è una prostituta" - Tuttoggi.info

“Made in Terni”, sindacati su Ast “Acciaieria non è una prostituta”

Redazione

“Made in Terni”, sindacati su Ast “Acciaieria non è una prostituta”

Affondi nei confronti di azienda e politica | "Accordo di dicembre è punto di partenza e non di arrivo"
Mer, 20/05/2015 - 17:08

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di Giulia Argenti

“Tutti coloro che pensavano di stendere un velo pietoso sulla vicenda Ast si sono solo illusi” a dirlo forte e chiaro è il segretario della Uilm Uil di Terni, Nicola Pasini nell’ambito dell’attivo dei delegati della siderurgia, promosso dai sindacati dei metalmeccanici della città e significativamente intitolato “Made in Terni”.

I numerosi interventi che si sono susseguiti all’interno dell’iniziativa, da parte dei vari segretari nazionali e regionali hanno evidenziato alcuni punti fondamentali.
Se innanzitutto si riconosce quello firmato il 3 dicembre 2014 presso il Mise come un accordo “decisivo e sofferto”, si sottolinea tuttavia come questo abbia rappresentato un punto di partenza e non di arrivo nell’ambito di un percorso in cui molto si deve ancora fare.

I sindacati su questo tema bacchettano duramente l’azienda, colpevole a loro dire di non aver ascoltato le reiterate richieste di maggiore chiarezza in merito ad alcuni punti dello stesso accordo.

Se, infatti, denunciano i segretari, l’intesa siglata a dicembre aveva portato ad alcuni momenti di verifica rispetto a tematiche significative come ambiente, commerciale e volumi, resta ad oggi inascoltata la richiesta sindacale di un tavolo con l’azienda finalizzato a fare luce su altre tematiche altrettanto rilevanti quali appalti, assetto impiantistico e occupazionale e prospettive future del polo siderurgico.

Su questo punto dunque le rappresentanze alzano il tiro e promettono di “dare un segnale significativo all’azienda” se i loro appelli continueranno a cadere nel vuoto.

Dura è inoltre la stoccata lanciata dai rappresentanti all’apparato politico regionale e nazionale, accusato di guardare alla vertenza solo come appetibile tema da campagna elettorale, senza assumere posizioni decisive rispetto ad essa. Chiare a tal proposito le parole di Riccardo Marcelli, segretario regionale Fim Cisl: “L’acciaieria non è una prostituta da sfruttare quando si vuole trarre qualche beneficio personale”.

A guardarsi dalle strumentalizzazioni anche sulla questione ambientale. In merito all’ipotesi di un possibile nesso di causa effetto tra alte soglie di inquinamento nella conca ternana e l’aumento dell’incidenza di tumori, Pasini lancia un duro affondo contro quanti sfruttano la drammaticità del tema come una corsia preferenziale per “rastrellare facili consensi”.

Nomi Pasini non ne fa, ma scandisce chiaramente: “Non si può scardinare un sistema industriale per prendere un pugno di voti. Sul tema ambientale non si può fare demagogia, sviluppare un dibattito in merito alla questione ambientale su questi presupposti è una truffa. Mi appello per questo ai cittadini”.
Nel chiedere alla politica nel suo insieme un maggiore impegno riguardo il futuro del polo siderurgico di Terni, i segretari esprimono la loro disponibilità ad un confronto serio e libero da strumentalizzazioni con le forze politiche.

Sia dal Governo che dall’Unione Europea, infine, i sindacati dei metalmeccanici si attendono una ben più incisiva presa di posizione.
Al governo che si è fatto garante degli impegni presi da Thyssen Krupp, si chiede in particolare la convocazione di un nuovo tavolo ministeriale, come previsto dall’accordo siglato al Mise. Mentre l’Europa viene sollecitata a riprendere un percorso tale da coinvolgere politica, sindacato europeo e multinazionale e che si occupi del futuro delle produzioni dell’acciaio inossidabile ternano sullo scenario europeo.

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