Per terra ci sono ancora decine e decine di resti delle fiaccole che hanno illuminato le strade di Ramazzano solo pochi giorni fa. Sul ciglio di ogni via, file e file di auto, lasciate in sosta in qualche modo per raggiungere il locale Cva, stracolmo di persone di ogni età, sotto i due striscioni con scritto “Ciao Luca” e “Giustizia per Luca”.
Ramazzano e Perugia hanno dato così il loro saluto a Luca Rosi, il 38 enne ucciso venerdì notte durante una rapina nella sua abitazione, solamente a pochi isolati di distanza da dove oggi si sono ritrovati in centinaia per i funerali, per rendere l'ultimo omaggio alla vittima di un episodio che ha segnato un'intera comunità.
“Luca è stato ucciso nella sua casa. Vittima innocente della violenza cieca, che non tiene conto del valore della persona e della vita umana”, ha detto durante la messa il vescovo di Perugia Gualtiero Bassetti.
Nell'aria, tra i commenti bisbigliati tra la folla, sentimenti contrastanti di tristezza, rabbia, sgomento. Sulla bara di Luca, stese una maglia della Juve, una del Barcellona e una del Ramazzano Calcio.
“Sento vibrare forte in questa assemblea la voce di Abele, che chiede giustizia”, ha detto Bassetti, riferendosi all'episodio biblico di Caino e Abele, due fratelli, l'uno carnefice dell'altro. “Siamo sconvolti per questo brutale assassinio, per questa incursione di violenza”.
“Dopo questi episodi la nostra gente ha paura”, ha detto ancora Bassetti durante l'omelia, “soprattutto nelle campagne. Abbiamo il diritto di vivere al sicuro”, ha detto, rivolgendosi in particolare alle istituzioni presenti.
Alla cerimonia hanno preso parte tanti esponenti delle istituzioni, tra cui la presidente della regione Catiuscia Marini e diversi rappresentanti del Comune, rappresentato anche dal Gonfalone della città di Perugia. Presenti in gran numero anche i Carabinieri, che si stanno occupando delle indagini e che in qualche modo hanno forse voluto dare un segnale alla città della propria forte presenza. (fda)